giovedì 23 febbraio 2012

Lezioni di civiltà

L'azienda in cui lavoro è piccola. Molto piccola. Abbiamo un bell'ufficio proprio in centro, un openspace ingombro di tecnologia. Abbiamo una piccola e graziosa sala riunioni con poltrone, piante e un maxischermo per le presentazioni. La cucina è luminosa e dotata di tutti i comfort, non manca mai la frutta fresca, e la macchinetta del caffè è a dir poco ECCEZIONALE.

Produciamo un prodotto di cui andiamo molto fieri, e ci farà diventare famosi. Un application builder per iPad.
Siamo 5 effettivi, un grafico, un commerciale, e tre tecnici, ognuno specializzato in un suo specifico settore, Flex, iOS, .Net. E poi c'è il big boss.

Il mio capo è un tipo strano. Non è Svedese, è mezzo Croato. La cosa lo avvantaggia perchè ha quel piglio mediterraneo tipico che gli da più grinta in certe situazioni.
Un vulcano di idee, forse a volte ne ha anche troppe… A primo avviso potresti considerarlo un parolaio tanto fumo e niente arrosto, invece no. Secondo me ci sa fare. Annusa il mercato immagina, inventa, trova il cliente, sviluppa settori che altri riescono a coprire con idee vecchie.
In una parola INNOVA.

Questo post è dedicato a lui, e a tutta l'Azienda.

Il tempo della Crisi per una azienda così piccola non è facile, non è facile nemmeno per noi che siamo tecnologicamente all'avanguardia e lavoriamo con i dispositivi più sexy del mercato. Ma qui la Crisi non fa paura, non è un mostro. Il mio collega Stefan (socio) l'ha definita "una cosa terribilmente noiosa". Come dargli torto?
La crisi ti obbliga a lavorare su quello che capita, non su quello che ti piace. Secondo me ha ragione lui.

A Ottobre 2011 ho chiesto un periodo part-time, per occuparmi dei pargoli tutte le mattine, il capo mi ha deto "fai pure", in tutta tranquillità. Poi quando c'è stato bisogno di me, mi ha chiesto se potevo rientrare, perchè "ce n'era bisogno".
Ne ho parlato con Giulia che nel frattempo aveva ripreso a lavorare part-time dopo la maternità totale. Le ho spiegato la situazione, e abbiamo concordato il da farsi.
Sono rientrato a Gennaio, c'era una fiera importante ad Amsterdam a fine mese e volevamo presentarci bene e con delle novità, i risultati ci sono stati e ora stiamo lavorando duro per migliorare il sistema e accontentare nuovi clienti.

Ora, ad Aprile arriva un nuovo periodo caldo per la famiglia piccolavichinga, vorremmo passare qualche giorno in italia per festeggiare il primo compleanno di TheAngel, poi dobbiamo traslocare (ci spostiamo di poco, il blog invece resta sempre qua) e poi c'è l'inserimento al nido della cucciola.
Siccome però non vogliamo farla stare al nido 9 ore al giorno (è così piccola!) abbiamo deciso di fare ancora part-time. Questa volta ci divideremo i pomeriggi un po' io e un po' Giulia.

Allora la settimana scorsa arrivo in ufficio e vado dal capo, a chiedergli ferie, permessi e quant'altro.
Potevo immaginarmi come sarebbe andata? Beh si. Anche no.

Gli ho chiesto 3 settimane ad Aprile, la prima di ferie le altre 2 di congedo parentale, e poi 3 pomeriggi liberi tutte le settimane fino a settembre. Cazzo! A momenti sviene!!!
Mi guarda sconvolto.
"Ma come… no… non si puo'… perchè…"
Dopo un qualche secondo di smarrimento, ecco il sapore mediterraneo che emerge, è mezzo incazzato ma si sforza di stare calmo.
"Marco" mi fa "questa richiesta non mi lascia contento, ma io voglio rimanere tuo amico. Tu mi devi capire, non siamo statali noi, per legge non posso negarti il congedo parentale ma le ferie si! Ora, i mesi prima dell'estate sono i più carichi per noi, poi arriva l'estate e si calma tutto, ho bisogno di te quel periodo, non riesci a limitare un po' magari ti prendi più tempo a Giugno e Luglio?"
Lo capivo perfettamente, ne abbiamo parlato, ne ho parlato nuovamente con Giulia e abbiamo raggiunto quello che secondo me è un buon accordo per tutti.

Io ho rinunciato ad un pomeriggio settimanale ad Aprile e Maggio, in cambio ho due settimane e mezza assicurate agli inizi di Aprile e posso prendermi qualche libertà in più a Giugno e Luglio. Ho assicurato la mia presenza in caso di necessità in alcuni momenti strategici.

Siamo tutti contenti.

Ora a fronte di cotali notizie che leggo sui giornali italiani io questa la considero una grande lezione di civiltà.
Sono rimasto male a leggere i giornali oggi… in un colpo solo c'era di tutto….
La RAI (non un'aziendina del cazzo che sfrutta le sue 30 operaie, stiamo parlando della RAI, la Televisione di Stato) mette nel contratto il licenziamento per matenità (l'azienda nega ma poi il direttore generale conferma).

Cioè, visto che la legge non la rispetta nessuno facciamo che non la rispetta nemmeno un ente statale…

Forse per riguadagnare un po' del consenso perduto, sempre la Rai (questa è forte!) accetta di non far pagare il canone ai possessori di smartphone e tablet (io mi chiedo come gli vengono certe idee, ma non possono andare a vendere azalee in piazza per recuperare fondi?).

Ho il ricordo di un evento accaduto circa 10 anni fa: le 4 dipendenti di un imprenditore si misero d'accordo per andare in maternità "a turno" in modo da non paralizzare il lavoro dell'ufficio in cui tutte e 4 lavoravano. Io la considerai una cosa giusta all'epoca, viste le esigue dimensioni dell'azienda per cui lavoravano (erano solo loro 4), ma soprattutto era una decisione che avevano preso autonomamente.
Quando i sindacati seppero la cosa si incazzarono tantissimo, dissero che non era giusto, che non dovevano fare una cosa del genere ecc ecc ecc. Dall'alto del loro potere i sindacati hanno sempre qualcosa da dire su tutto.

Quei sindacati che proprio oggi fanno demagogia, e si scagliano a spada tratta (sui giornali) contro ogni discorso per riformare il mercato del lavoro. Ogni cosa è una battaglia di principi. Questo non si puo' toccare perchè è un nostro diritto da un sacco di tempo. Questo nemmeno è nello statuto dei lavoratori.

Ma, dico io, non vi rendete conto che i tempi sono cambiati e che tutte le regole vanno aggiornate?
No.
Ognuno mira a coltivare il suo orticello e a far vedere che lì comanda lui.
Nel frattempo però le cose non migliorano, la gente "normale" è sempre più lontana da qualsiasi tipo di istituzione, governativa, sindacale, o associativa che sia.

Hanno provato un'altra volta a fare un po' di liberalizzazioni…. eh? Ogni cittadino pare che abbia una categoria di riferimento e pare che ogni categoria abbia un suo organo manageriale, con amministratori, segretari e portavoce. Vorrei tanto sapere cosa producono tutti questi organi... (immobilismo?)
Stanno lì a far valere i propri diritti acquisiti perchè non cambi nulla, perchè a loro va bene così.
Non sarebbe mica il caso di cancellare tutto e mandarli tutti a lavorare?

Ma soprattutto (BESTEMMIONE CENSURATO) stanno tutti ad abbaiarsi addosso tramite giornali... scusate, non si può fare una bella lista dei problemi e DISCUTERNE per RISOLVERLI?

giovedì 16 febbraio 2012

Il coro (della chiesa)


Una volta, qualche secolo fa, quando la mamma piccolavichinga ancora non era una mamma, ma era già un po' vichinga, incontrò una Vichinga vera che le diede lezioni di canto.
Per queste, la piccolavichinga trascurava lo studio della Storia (nella quale materia fu, da allora e per sempre, una capra) e perfino il suo grande amore, il Laboratorio di Chimica. Avendo avuto una Nonna appassionata di pianoforte che l'aveva indottrinata fin dalla più tenera età, ed infestando l'aula di musica fino a tarda notte, la nostra eroina riuscì quindi ad imparare ad articolare alcune melodie senza onore né gloria, ma anche senza infierire eccessivamente sulle orecchie dei malcapitati ascoltatori. 
Poi venne l'Università ed il tempo strappato ai libri sembrava un inutile ritardo al raggiungimento dell'agognata indipendenza economica (ovvero: uscire di casa, e stavolta per sempre). Poi venne l'Ospedale con i turni di guardia e le ansie da neomedico. Poi venne il Piccolo Guerriero. E il pentagramma rimase archiviato in un angolo della memoria, o al limite tirato fuori di fretta per un incontro furtivo. La voce, non del tutto rassegnata, si accontentava di improvvisare arie accompagnate dal ferro da stiro ed improbabili ninne nanne all'ora opportuna.

Finché, approdata di nuovo in terra nordica, sfornata la piccolavichinga junior, finalmente mi decido. Dopo i libri, il lavoro, le adorabili piccole pesti e la fatica del quotidiano, ho voglia di fare qualcosa di bello per il solo gusto di farlo. Ho voglia di fare di nuovo musica, come si deve, e non a intervalli di 10 minuti, nascosta in un angolo e sperando che non mi becchino. Sì, certi giorni ho dormito 4 ore a intervalli di una e non sto in piedi, ma ci voglio provare!
Qui in città ci sono diversi buoni cori. Roba seria, per entrarci bisogna fare un'audizione, avere esperienza, saper leggere la musica e tutto il resto. Uno collabora con l'orchestra sinfonica di Norrköping. Dopo aver ascoltato un concerto ho persino provato a intrufolarmi, ma era ovvio fin dall'inizio che non ero abbastanza brava. Comunque il direttore mi ha incoraggiata a trovare un altro coro di buon livello.
Problema: gli altri cori di buon livello sono cori di chiesa. Io in una chiesa c'entro come i famosi cavoli a merenda. Ho iniziato a discutere con l'insegnante di religione all'età di otto anni. L'ultima volta che sono stata in chiesa volevo uscire per protesta (è stato al matrimonio di un collega: il prete dice che solo il matrimonio religioso ha valore e quello civile non ha nessun valore... ah be', grazie, eccoci qua, con bambini e tutto!).  La mia tolleranza per i dogmi religiosi tende a meno infinito. Però la musica sacra non mi dispiace. Anzi, certa è proprio bella. Sì, insomma, per la musica potrei anche farlo, è comunque un inizio...
E poi, in questo coro ci canta una mia amica che me lo raccomanda fortemente. Il direttore è bravo, dice, le altre cantanti sono simpatiche. È un piccolo ensemble vocale, 12-15 persone, che si cimenta con pezzi difficili.
Vado a sentire una prova. Capperi che brave. Mi sa che non ho speranze manco qua. Comunque, provare per provare, è pur sempre una scusa per esercitarmi. Insomma vado a fare l'audizione. 
In parrocchia. Sono, uhm, vent'anni, che non metto piede in una parrocchia.
Porta chiusa. In Svezia le porte son sempre chiuse (vi ricordate la sala parto?). Non ho il numero di telefono del direttore del coro, non sono nemmeno del tutto sicura di essere nel posto giusto. Che faccio? C'è un campanello con sotto scritto: "Pastore". Ah già, i preti protestanti si chiamano pastori. Suono, aspettandomi Don Zauker.
Invece viene fuori una donnina dall'aria gentile, tutta trafelata. La perpetua? Macché, la Pastora in persona, come testimonia il colletto da clergyman slacciato sul collo, sotto un tailleur nero e scarpe tacco 12! I protestanti vincono 5 punti.
La pastora si stava evidentemente cambiando per andare via ed è di corsa (dovrà andare anche lei a prendere i bambini all'asilo? sulla sua scrivania spicca la foto di famiglia. Altri 10 punti). Ma si prende il tempo di farmi entrare in sala musica.
Be', in breve, mi hanno presa. Non sono brava come le altre a leggere a prima vista e devo studiare a casa. È musica difficile, ma stupenda.
A casa mi metto al piano (il pianofortino elettronico, che vi credete eh...) e studio la mia parte. Martina, alzandosi in piedi, ormai arriva alla tastiera e si premura di fornirmi i bassi. Poi fa laboriosamente il giro dello sgabello e di sfoga sugli acuti. Quando la prendo in braccio mi imita: studia tutta concentrata lo spartito e poi azzarda qualche tasto a manine aperte. Mi guarda e ride. 
Riccardo aspetta impaziente che abbia finito, preferisce quando canto le "sue" canzoni. Oppure si mette al piano e le "improvvisa" da solo.
Magari, un giorno, la musica piacerà anche a loro.
Ma spero che scelgano un altro genere!

domenica 12 febbraio 2012

Ladro si, ma non chiamatemi ladro...

Rimango esterrefatto di fronte alle cagate che leggo sui giornali italiani.
Ammetto che continuo a leggerli per scappare dalle incredibili banalità dei giornali svedesi...

Sorvoliamo sul comandante Schettino, lo stereotipo napoletano degno di un film comico. Se faranno "la nave più pazza del mondo il capitano sarà lui.
Sorvoliamo sull'emergenza freddo ... perchè nessuno si prepara mai alle emergenze nemmeno per gioco? Ogni comune dovrebbe avere un Piano di Emergenza... Quanta gente è morta "per il freddo"?

Prendiamo una delle notizie meno tragiche dell'ultimo periodo: un gran furbone di senatore si è fregato 13 milioni di euro dalle casse de "La Margherita" (noto partito politico che non credo sia mai servito a un cazzo).

Beh inizialmente ti fa sorridere... bravo hai rubato ai ladri! Poi ci pensi un attimo... ma insomma, questo ti ruba 13 milioni dal conto e tu nemmeno te ne accorgi?"
Il "bello di turno" Rutelli (che tempo fa si candidava alla Presidenza del Consiglio) a gran voce "Noi siamo i fregati!!!".
Mi viene da rispondergli: ma è così che stai in guardia? Fossi stato a capo dei soldi NOSTRI chissà cosa succedeva! Avete talmente poca voglia di fare che non controllate nemmeno l'estratto conto?

Poi realizzo: i movimenti erano "nascosti". Nascondi movimenti per 13 milioni di euro. Ma in tutto, questi movimenti, A QUANTO AMMONTANO?

Non ho tempo, giuro, il mio lavoro di allevatore mi impedisce di andare a cercare il bilancio di questi partiti che siedono in parlamento, ma mi piacerebbe sapere:
1) Quanti dipendenti hanno?
2) Quanto fatturano?
3) Quante tasse pagano?
4) Quanti utili dichiarano a fine anno?

Poi mi piacerebbe sapere, adesso che questo tizio ha confessato, e ha perfino promesso di restituire una parte del malloppo (quella che non si è mangiato)... CHECCOSA GLI FATE?

Leggo: "espulso dal partito".
Come? E basta?

Cioè siede ancora in senato?
Ma si è in buona compagnia...

Continuo a leggere "la Guardia di Finanza bloccata in Senato" non hanno poteri lì...

Almeno si fosse dimesso, "non possiamo chiedergli di dimettersi".
Che ne so... la Vergogna? Sai cos'è?
Cioè dopo che hai ammesso "si ho rubato io quei 13 mln, ma l'ho fatto perchè mi servivano!", hai anche il coraggio di dire "questa espulsione è un atto volutamente infamante, siete cattivi con me".

Ma... come la mettiamo con quella cosa di cui si sente tanto la mancanza di fronte al panorama internazionale... quella cosa... ah si... la Credibilità?

mercoledì 8 febbraio 2012

Le brave femmine e i cavallucci marini

Lo so che la divulgazione scientifica fatta da Repubblica non dovrei nemmeno prenderla in considerazione. In genere è illeggibile. Be', veramente non solo quella, ultimamente.
Ma questo articolo aveva un titolo così carino... "L'amore materno rende più svegli". Giusto, perdinci! Prendiamoci questa soddisfazione, noi stanchi genitori, che un'iniezione di autostima, ogni tanto, ci vuole!

E invece no.

L'articolo in questione mi informa che  "chi fino ai quattro-cinque anni di vita trascorre molto tempo in compagnia della madre e viene da lei coccolato e vezzeggiato, anche "più del dovuto", da quel rapporto trarrà, crescendo, un enorme vantaggio sul piano psico-fisico, ritrovandosi molto più sveglio dei coetanei".

Oddio, fino ai 4-5 anni, capite? Mamma scriteriata che eserciti la professione lasciando il bambino al nido, il tuo frugoletto si ritroverà con un ippocampo sottosviluppato!
(il primo che ironizza sulla professione si becca una vagonata di insulti, NdR).

Ma, e se del pargolo se ne occupasse il padre, per qualche ora al giorno? Io lo vedo Marco, con i nostri...

Eh no! Immediatamente dopo veniamo ammoniti dall'esperto: "Ecco perché dico sempre ai neo-papà: smettetela di 'giocare' a fare le mamme". Che i pupi hanno bisogno della genitrice femmina, quella con le tette! E devono pure starci incollati giorno e notte, sempre stando all'articolo.

A questo punto, sconvolta nel mio animo materno ma alquanto insospettita nel mio freddo e spietato cervello sssientifico, vado a cercarmi il lavoro originale.  Eccolo qua.
Ta-dàn! In questo studio non c'è NULLA che riguardi il tempo che i bambini trascorrono con la madre, che sia a un anno, a tre o a cinque anni di età. Non si quantificano le coccole, non si quantifica il "prolungato contatto epidermico". Non si confrontano madri e padri. Lo studio riguarda SOLO una correlazione tra volume dell'ippocampo e grado di supporto emotivo che i caregivers (in larga maggioranza madri, ma non necessariamente), davano ai loro bambini in una determinata occasione di stress, creata sperimentalmente. Questo si presuppone indicativo del grado di supporto emotivo offerto in situazioni analoghe, nella vita di ogni giorno.
In sostanza, i risultati dello studio indicano che bambini con una madre o altro caregiver più empatico e partecipativo sviluppano cervelli con un ippocampo più grande (poi, non è detto che un ippocampo più grande significhi automaticamente maggiore intelligenza, e anche sul concetto di intelligenza qualcuno più bravo di me potrebbe discutere a lungo).

In altre parole, in questo studio non c'è NULLA a supporto delle parole della giornalista nell'incipit dell'articolo, riguardo ai bambini che stanno con la mamma fino a 4-5 anni, né delle affermazioni del pedagogista che sconsiglia ai padri di "giocare a fare le mamme".

Insomma, l'articolo di Repubblica è un bel minestrone tra lo studio di cui dovrebbe parlare, l'intervista con il pedagogista (che cita conferme scientifiche alle proprie affermazioni, ma non si sa quali) e, immagino, le opinioni personali della giornalista. Così, quest'ultima sposta l'attenzione dal vero risultato dello studio oggetto dell'articolo (che riguarda la qualità della comunicazione madre-figlio o genitore-figlio) al solito ritornello, vecchio, ma a quanto pare nuovamente di moda: solo una donna può accudire bene il figlio, e anzi deve starci proprio attaccata, per anni. Insomma, femmine, state a casa! Ne va addirittura della pace nel mondo.

PS Prima che mi si accusi di mangiare i bambini a colazione al posto delle aringhe marinate: io sono una grande estimatrice del congedo parentale lungo e della possibilità di trascorrere molto tempo con i figli piccoli, cosa che per mia fortuna sto facendo e che mi piace molto. E vedo che piace molto anche ai papà. Allevare marmocchi con affetto è un'arte bella e nobile, oltre che estremamente impegnativa. Io personalmente non credo che solo le donne la possano praticare. Sono disposta a discutere di ruoli e funzionamento della famiglia, ma non sulla scorta di studi che parlano di tutt'altro.

Quel che mi dà fastidio è vedere un  lavoro scientifico usato a sproposito, come scusa e maquillage, per un discorso molto ideologico e per niente scientifico. E, per giunta, usato da dilettanti.

lunedì 6 febbraio 2012

Da esploratori ad allevatori

Tutto cambia, è inevitabile. Anche noi, pionieri, che arrivammo col carro e con i cavalli che volevamo esplorare questa nuova terra, ad un certo punto ci siamo inquartati.

Pensiamo a costruire un piccolo ranch, dove allevare le nostre bestie i nostri bambini. Basta giri in giro. Lavora la terra! Costruisci il recinto per Martina! Sbrigati che ESCE!!!

Forti della nostra esperienza dunque, ecco delle preziose regole di vita:


Le regole dell'Esploratore:

1) Cosa c'è laggiù? Oltre quelle colline? E oltre quella foresta?
2) E' tardi. Che sia il caso di dormire? Ma no... perchè mai? Guarda che stelle
3) Vale sempre la pena di provarci.
4) Bussola? Non serve. Orologio? Men che mai. Basta un coltello.
5) Ogni lasciata è persa.
6) Mai accontentarsi.
7) Chi osa vince. TUTTO.
8) Quella bestia arrosto secondo me non è male.
9) La passione innanzitutto.
10) Nessuno ci ha mai detto che sarebbe stato facile.


Le Regole dell'Allevatore:

1) Il capo branco sono io.
2) Più potente di me c'è solo la mamma.
3) Se discuti con tuo figlio mai terminare la frase con "d'accordo?" o con "va bene?", piuttosto usa "capito?".
4) Alle 8 i bambini vanno a letto (non i bambini bravi, TUTTI i bambini).
5) Non dire mai "vuoi farmi arrabbiare?" il cucciolo impara da te, anche ad arrabbiarsi, fallo ridere piuttosto, rompe la sua concentrazione nel romperti i coglioni e riesci a fargli fare (finalmente) quello che vuoi e che DEVE.
6) Se hai messo i bimbi a letto controlla se non c'è una lavarice da fare.
7) Se è tutto calmo mangia e dormi, non sai quando si ripresenterà l'occasione.
8) Se c'è troppo silenzio preoccupati.
9) Pensa sempre al peggio, se per caso non capita tiri un sospiro, ma se capita eri gia pronto.
10) Stai tranquillo, è così solo per i primi 18 anni.

Quanto mi manca la vita da esploratore!

mercoledì 1 febbraio 2012

Siamo tutti ricchi

Ogni tanto ritorno a leggere i giornali italiani. Anche se è cambiato il governo non è un bel guardare. Però a volte trovi delle sorprese...

Tipo leggevo di quella gente che con un reddito lordo annuo di circa 30.000 (trentamila) euri si può permettere panfili, auto di lusso, vacanze da decine di migliaia di euri per un semplice we (no dai questo non era normale, era un sottosegretario del governo Monti eh) ecc.

Cazzo basta così poco per essere ricchi!

Ci ho pensato un po'. Ho dato un'occhiata ai nostri vari conti bancari per avere un'idea del margine operativo. Ho provato a parlare con il revisore dei conti (Giulia) ma mi ha dato parere negativo.
Allora ho indagato ancora. Ho controllato il Pil familiare dell'anno 2011. Niente male devo dire, anche se non sapevo sotto quale voce di bilancio includere Martina...
Basandomi su questo Pil e sul grafico della borsa di Tokyo ho fatto delle previsioni sul nostro Pil familiare per il 2012, ed è venuto fuori che avevo ragione io.

Conti alla mano, siamo ricchi anche noi. Ed è ora di farlo capire al mondo.

Fregandomene del revisore dei conti, prendo un modulo RDA (Richiesta Di Acquisto) e lo indirizzo al nostro direttore generale (Giulia).

Sono lì che ci penso... siamo ricchi... che ci compriamo? Serve qualcosa di adeguato per farlo vedere...

Una Ferrari! Eh? Ma certo!
La FF avrebbe i posti per i bimbi, è anche 4x4... ma mi sa che il bagagliaio è piccolo per metterci il passeggino.

Allora... una barca a vela da 20 metri, un bel 2 alberi... mi piacerebbe tanto...
Solo che dopo tocca circumnavigare tutta la Spagna per arrivare in italia... troppo lunga.

Ci vorrebbe una barca col motore per essere più veloci... un bel panfilo, con due piscine dentro, e ristoranti e discoteche e cabine per gli amici e gli amici degli amici... No? Si dai, tipo una nave da crociera!
Eh no... poi non puoi andare sottocosta, come fai se vuoi andare in spiaggia con tutti quanti, usi le scialuppe? E' brutto da vedere...
Peccato, ci avrei fatto mettere anche i cannoni e la bandiera col teschio...

Ci sono! Visto che Ryanair non è affidabile (in inverno la tratta Stoccolma-Treviso viene sospesa) ci facciamo un bell'aereo privato.

Faccio una pernacchia al revisore dei conti e approfitto del fatto che il direttore è distratto (una volta che fai il bonifico per pagare l'aereo nessuno può dirti nulla, nessuno controlla!)

Chiamo Rocket e ci mettiamo a scegliere marca e modello. Primo problema: Boeing o Airbus? La questione è politica o culturale?
Cioè preferisco dare fiducia all'economia europea (Airbus) o scegliere la tradizione, il marchio che ha fatto la Storia dell'Aviazione, Mr Boeing ha iniziando costruendo il proprio aereo per usarlo come corriere postale...
Ad un certo punto, forse per lo stress, abbiamo scelto un produttore alternativo.

Siamo andati io e Rocket a ritirarlo.
Signore e Signori, visto che siamo ricchi anche noi, ecco a voi il nostro aereo privato!





Adesso dobbiamo solo fare il brevetto di pilota, secondo voi quanto costa una hostess? Possiamo prenderla come stagista o come ragazza alla pari? Non sono abituato ad essere ricco aiutatemi!