mercoledì 31 marzo 2010

Piccolo dizionario Riccardese-Italiano (con appunti di Svedese)

Rieccomi! No non ditemi niente, lo so che arrivo vergognosamente in ritardo. Spero che non vi siate ancora stancati di passare di qua ogni tanto a vedere che succede. E di cose ne sono successe tante, quindi mi perdonerete se non faccio in tempo a raccontarle. Cose normali, di ogni giorno, come andare in bicicletta al lavoro con la neve che si scioglie, i colleghi che cominciano a conoscerti e chiacchierare per i corridoi dell'ospedale, e finalmente riesco a capire quello che dicono. Tante notti in pronto soccorso con la paura di combinare cappelle (no, non temete, è andato tutto bene, inizio a prenderci la mano col lavoro, insomma come diceva Silvia quasi un anno fa, in fondo la laurea e la specializzazione non le ho mica prese per corrispondenza...però che fatica!).
E poi la luce, che aumenta di giorno in giorno a una velocità assurda, gli uccellini che cantano anche con 0 gradi al mattino... ma dov'era finito il Sole? Che mondo strano!
Ho in testa ancora tante impressioni che non riescono a concretizzarsi in parole, ma tanto non importa perchè in compenso c'è qualcun altro che non fa che parlare... indovinate chi? Ma naturalmente il piccolo Rocket, sembra che gli abbiano tolto il tappo!
Naturalmente l'80 per cento di quello che dice è incomprensibile, ma vi assicuro che lo dice con molta serietà, come un piccolo prof in cattedra. Ha ereditato dal papà la passione per tutto ciò che si muova grazie all'energia fossile, alla faccia del riscaldamento globale, e naturalmente il motto è "tanto più grande, tanto più bello". Ora dovete sapere che noi abitiamo proprio di fianco al supermercato e ogni mattina arrivano diversi camion a consegnare la merce. Il diavoletto al primo rombo del motore si dimentica di qualunque altra attività e corre estasiato alla finestra urlando "CAMBI! CAMBI!". L'etimologia di questa espressione Riccardese ci è rimasta a lungo oscura finchè non abbiamo realizzato che in svedese il furgoncino si chiama "combi". Ora il frugoletto gioca tutti i giorni al dagis con vari tipi di autovetture, pertanto nel suo vivace cervellino ha assimilato tutti i veicoli trasporto merci e coniato un efficace miscuglio tra la madrelingua e la "lingua-scuola".
Ecco a voi un piccolo dizionario della lingua Riccardese... buon divertimento!

Mamma e papà, e fin qui ci siamo
Nonno e nonna, e anche qui nessun problema. Parole comparse all'improvviso la scorsa settimana grazie alla visita dei genitori di Marco che se lo sono spupazzati per una settimana.
No - no. Varie accezioni, da "nooooo..." di delusione a "No!" a "Noo?" (ma davvero no?), al temutissimo "no no no no no no no no no no ...(ecc)"
Kaka- biscotto (in svedese)
Nena- ciuccio (etimologia sconosciuta)
Acca- acqua. Concetto più spesso espresso con grugniti oppure con strilli di disperazione quando la suddetta sostanza non compare sul tavolo entro 2 millisecondi dalla richiesta.
Coco- succo (di frutta)
Ebì- bibe(ron)
Gnamme- mangiare, pappa, oppure biberon col latte. Chiaro esempio di onomatopea spontanea dal momento che nessuno di noi glielo ha insegnato e questo suono in svedese nemmeno esiste.
Cacà - Riccardo (cioè IO, ME), detto solitamente battendosi con orgoglio la mano sulla pancina rotonda
Cacca - questa non è difficile. Il vasino per il momento l'ha centrato una volta sola.
Nanne - letto, dormire
Titta - guarda (svedese).
Titta (2) - tetta
Cale - le scale (la passione del momento)
Cappe - scarpe
Bimbi - bambino/a
Katte - gatto (svedese)
Katte katte oppure gatte gatte... il solletico (gliel'ho insegnato io, non so se si tratti di un lessico famigliare)
Bà - cane, o qualunque essere animato dotato di 4 zampe, che si tratti di una mucca, un cavallo o una donnola, ad esclusione del Katte e di certi piccoli cagnetti insulsi che rientrano anche loro nella categoria Katte. Qualche perplessità si registra riguardo all'elefante e al coccodrillo.
Gli uccelli per il momento non hanno ancora un nome proprio.
Passiamo ora al magico mondo di Ruote, Motori e Affini
Oltre al succitato Cambi (camion) abbiamo:
Bil - automobile, in svedese. Detto solitamente con espressione estatica e rapita. Il termine si applica anche a qualsiasi cosa abbia le ruote, inclusa la bicicletta, il carrello del supermercato e il trolley da viaggio! A dimostrazione che la parola è importante sa fare anche il plurale (bilar, e lo pronuncia con tipica inflessione svedese, biiiiiiilar). Notare che il pigrone, avendo trovato un facile monosillabo per esprimere questo concetto fondamentale, si è ben guardato dall'apprendere l'italiano "macchina".
Cotte - letteralmente elicottero, il termine si applica a qualunque cosa voli, fluttui o galleggi, più o meno dotata di ali, purchè di forma vagamente affusolata, inclusi l'aereo, il dirigibile, la barca e il pesce
Personaggi televisivi:
Apapa - Barbapapà
Bimbi o Pimpi - Pimpa.

Frasi di due parole (che in quanto genitori ci riempiono d'orgoglio come se avesse composto il seguito della Divina Commedia):
Cacà mamma - Riccardo è con la mamma
Katte gnamme (davanti alla figura di un gattino che mangia la pappa)
Katte nanne (il gattino che dorme nel letto)
Nonno cotte - il nonno è andato via con l'aereo. Questo l'ha molto impressionato dal momento che abbiamo assistito al decollo. Tornati a casa il piccolo guerriero fa "nonno?". E noi: "il nonno a preso l'aereo". E lui con aria seria: "Aah... nonno cotte!".

Vi lascio con una canzoncina in svedese che il piccolo ha inventato andando in altalena

Lilla pappa
lilla mamma
lilla ban, lilla ban

ban starebbe credo per Barn, bambino
(piccolo papà, piccola mamma, piccolo bambino)