Eh sono state belle, quasi mi pare di averle sognate…
Come ho accennato nel mio post precedente era la nostra prima vera vacanza da diversi anni anni. Prima Rocket appena nato che non ci faceva dormire e le nostre pseudo-vacanze-adventure tra Alpi e Appennini, poi un anno siamo stati presi tra due (2) traslochi, poi l'anno scorso abbiamo sbaraccato la casa italiana… insomma, ce n'è stata sempre una. Ma questo giro ci siamo rifatti!!!
Ho preso subito una decisione drastica: niente macbook! Questa volta lo lascio a casa (mai fatto!). Al suo posto piuttosto porto la mia reflex Nikon.
Devo viaggiare leggero, quindi porto un solo obiettivo, il 16-85mm, niente flash, unico accessorio un filtro polarizzante (può' fare comodo sull'acqua).
Il fatto è che si va in vacanza
L'idea di base di questa vacanza "affollata" è quella di darsi un po' il cambio con i bimbi in modo da permettere ai nonni di godersi i nipoti, ai genitori di staccare un attimo, e rigenerarsi tutti un po'.
Le occasioni per degli scatti simpatici non mancheranno di certo, il trucco sta nell'avere sempre la macchina fotografica a portata di mano, e magari pensare in anticipo alle condizioni al contorno (che impostazioni uso ora? da dove inquadro? cosa potrebbe accadere tra poco?).
Praticamente mi sono tolto la borsa di dosso solo per andare a dormire.
I risultati ci sono.
Al parco giochi, Rocket fa spettacolo. La sua non è semplice agilità, ma prestanza fisica: ferma la giostrina con 5 bambini su che la stavano facendo girare, poi la fa ripartire e ci salta su al volo… ragazzi, non è mica roba da tutti! Le acrobazie sul toboga, l'equilibrista sul castello… Sono fiero di mio figlio si vede?
Dopo qualche giorno di ambientamento, io e la mia Signora lasciamo la scimmia ai nonni, e armati di sola carrozzina prendiamo il mare con una barca da turisti in direzione Rovigno. Ad onta delle sfavillanti descrizioni del comandante il viaggio è una noia. Tre ore fino a Rovigno. La pupa poppa e sta buona, quasi quasi siamo una coppetta in luna di miele WOW!
Sedute vicino a noi ci sono mamma e figlia russe, ma parlano solo russo, cerchiamo di comunicare a gesti per 2 minuti poi desistiamo.
Rovigno è bellissima, come l'altra volta. Ma l'altra volta eravamo una coppietta in coupé! Quante ne sono successe da allora? Tante… Ancora di più mi diverto a pensare che per quelle stradine tanto tempo fa ci camminava mia nonna, tipo anni '20… Quante ne sono capitate? Gli intrecci della storia mi affascinano.
Facciamo i turisti con tranquillità, ci facciamo qualche foto, torniamo in barca per il pranzo, tutto normale. Pronti al noioso ritorno.
Ad un certo punto la bomba della giornata. La bambina russa ha buttato un po' di pane ai gabbiani mentre la barca si stacca dal molo.
I gabbiani impazziscono, come quelli di "Finding Nemo", hanno capito che da noi SI MANGIA e si mettono a volteggiarci intorno. Volano controvento e cercano di stare alla stessa velocità della barca che nel frattempo accelera. Sono stupendi!
Lascio perdere il pranzo e mi metto a scattare. Sono le 2 del pomeriggio circa, il sole è alto nel cielo limpidissimo, la luce è quasi violenta e passa letteralmente attraverso i corpo di questi uccelli che sono grandissimi in confronto a quelli svedesi. Se li trovi a terra li scambi per oche goffe e pesanti. Ma in volo… WOW!!! Uno spettacolo, quelle ali magnifiche rimangono ferme a fendere il vento.
Jonathan Livingston è davanti ai miei occhi in tutto il suo splendore e il suo talento di pilota.
È così vicino che non serve nemmeno il teleobiettivo. È troppo veloce e rischia di superarci, lo ammiro dal mio oculare mentre scatto, e mi godo di come curva le ali per frenare e rimanere proprio accanto a me.
Accanto a me, sì! Perchè accanto a me c'è il distributore automatico di pezzetti di pane sotto forma di bimbetta russa! Se c'è un altro appassionato di fotografia sulla barca in questo momento schiatta a guardarmi.
Sono eccitatissimo, ma devo controllarmi (quante foto ho rovinato per non aver mantenuto la concentrazione! sob!!!).
Imposto l'otturatore su 1/1000 sec, diaframmo 11, 400 ASA. Il gabbiano e quasi fermo ma il vento lo fa beccheggiare e rollare… non voglio che vengano mosse!!!
La luce che passa attraverso le penne le illumina ed evidenzia tutti i particolari.
Ad istinto sento di aver fatto un buon lavoro, e dentro di me so già che farò un poster con una di queste foto.
Torniamo a casa alle 7 di sera, stanchi e rimbambiti dal dondolio della barca ma felici come bambini.
La vacanza prosegue, bagni, giochi d'acqua, barbecue, un Malvasia che ci strega…
Tra le scene memorabili: Rocket "telefona" tutti i giorni a Nina, il suo primo amore, bimba italo-russa figlia dei nostri amici italo-russo-svedesi.
Poi, una volta che stava giocando con paletta e secchiello arriva una pupetta russa di circa 2 anni e cerca di prendergli una formina, lui si arrabbia e dice "no è mia!", cerco inutilmente di convincerlo a prestare i suoi giochi, finchè mi viene l'illuminazione "Ricky, questa bimba è un'amica di Nina!" hanno giocato insieme per un'ora.
Altra scena epica quando il nonno senza dire niente a nessuno ha preso la sorellina dalla carrozzina ed è andato a farsi una passeggiata. Rocket si è arrabbiato tantissimo e voleva andarlo a cercare per riportare indietro "la pupa". Poi quando il nonno è tornato gli è andato vicino a muso duro e gli ha detto "Nonno, la sorellina è MIA, non TUA!".
I giorni scorrono troppo veloci in vacanza, cerchiamo quindi di goderci tutto il possibile. Con la collaborazione dei nonni (degli angeli in terra bisogna dirlo) io e la mia dolce metà riusciamo a farci anche 2 cenette romantiche.
Un giorno andiamo a fare shopping (che vacanza è senza lo shopping?), e mentre siamo in giro mi guardo un po' intorno. Pochissimi turisti italiani. La maggior parte vengono dalla Germania, dalla Scandinavia, dalla Russia e dall'Europa orientale. Tutti gran macchinoni. Mi viene da pensare che gran parte di questi tizi una volta andava in italia, e adesso invece trovano più gentilezza, più servizi, più economico venire qui.
Parlo volentieri con un negoziante di Umago, molto simpatico, lui ha dei parenti in Svezia pensa un po'… Parliamo della Svezia e dell'Italia. Mi racconta di come lo trattano quando va a Trieste a fare spese, e io gli racconto di come sono stato trattato io mentre parlavo inglese con un amico americano (quindi scambiato per turista straniero) a Venezia, la mia città natale. Entrambi trattati di merda. Ci guardiamo negli occhi e mandiamo in culo il bel paese. Gli ho comprato un veliero di legno.
Sabato 9 luglio. Troppo presto arriva il momento di partire, ma faccio in tempo a vedere Rocket che impara a nuotare a cagnolino (con i braccioli eh…).
In macchina da Umago a Padova abbiamo la seconda disavventura con l'area di servizio, ne ho già parlato nel post precedente non voglio ripensarci. La prima identica disavventura l'avevamo avuta all'andata in un posto differente.
Voi mi direte: checcazzo vuoi trovare in autostrada? Accontentati...
Sono viziato va bene? Ho visto posti dove avevano anche il minizoo oltre al parco giochi, e in Croazia (posto sottosviluppato eh…) sembrava di essere in Svezia! Alla faccia della settima potenza industriale del mondo. Sorvoliamo che è meglio.
Divertente il nostro piccolo campione che non potendosi muovere fa sempre domande.
R: "Dove siamo?"
Io: "Al casello dell'autostrada".
R: "Perché?"
Io: "Perché sono tutti fermi e noi ci mettiamo in coda."
R: "Perché?"
Io: "Perché bisogna pagare il pedaggio".
R: "Perché?"
Io: "Perché siamo in italia…"
In perfetto orario sulla tabella di marcia riusciamo a trovarci con i nostri vecchi amici che non vedono la nostra famiglia al completo da quasi 2 anni. Ore magnifiche tra battutacce, intrattenimento pupi e strizzatine di pancia.
Nel tardo pomeriggio ci trasferiamo dai soliti nonni (che ci sopporteranno anche la notte perché il nostro aereo parte domenica). Santi si.
Per una autentica botta di culo riesco a rimediare un appuntamento con mia sorella. Lei sapete è impegnatissima, soprattutto da quando è tornata single.
Impossibile starle dietro. Lavoro, palestra, spiaggia, spritz, concerti, feste, shopping, preparazioni… tutto uno.
Ci si vedeva troppo poco già quando vivevamo a pochi km di distanza, figuriamoci adesso.
Mi passa a prendere a casa dei suoceri, con la sua Lancia Y rombante, cerchi in lega dal 16" e guida sport utility.
Mi ero quasi dimenticato le "corsette" in macchina con lei. ho una leggera paura di morire ("Hej mora, ho 2 figli ricordi?") ma sto zitto, ho una reputazione da mantenere.
La frenata è bella potente, le gomme sembrano tenere molto bene, mi sa che sono da 195 o addirittura da 205, dopo guardo. Il posteriore si scompone un po' sulle rotonde prese "allegre" (tipo chicane) colpa dell'assale rigido probabilmente.
Eh, la Coupè non faceva questi scherzi! Aveva 4 sospensioni indipendenti LEI… occhio a quello… si certo basta superarlo… ma non c'erano sempre i carabinieri qui? Oggi pare di no per fortuna…
Un giro a casa a sistemare 2 cosette, poi di nuovo corsetta fuori per uno spritz con gli amici suoi (eh… bisogna organizzare almeno la prima parte della serata).
Poi di nuovo a casa per la cena. Parliamo di un po' di tutto, Pochi momenti ma intensi.
Rimaledico questo paese che mi ha quasi cacciato. Se ci si potesse vivere in modo solo un po' più facile me ne starei qui, vicino a tutte le persone cui voglio bene, e forse tante cose sarebbero andate diversamente...
Domenica pomeriggio, ultimo saluto all'Italia, ma poco prima di entrare al Marco Polo International Airport, un rumore diverso dal solito ci fa alzare la testa.
Un sibilo acuto, più di un sibilo. Le Frecce Tricolori ci salutano con un paio di evoluzioni sopra l'aeroporto. Rocket le vede e gli dice "Ciao" tutto sorridente, io mi commuovo come sempre…
Ciao italia, alla prossima.
3 commenti:
@Per il fotografo:
Con due soggetti così belli il risultato soddisfacente é assicurato.
@per la mamma:
COMPLIMENTONI!!!!
vero Franco!
Io: "Perché bisogna pagare il pedaggio".
R: "Perché?"
Io: "Perché siamo in italia…"
HAHAHAHAHAHA
Bella veramente la foto di mamma e Rocket.
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