lunedì 7 giugno 2010

Una giornata di sole

Quando nell'ormai lontano gennaio del 2009, Silvia mi disse di aver trovato lavoro in una sconosciuta ed esotica città chiamata Norrköping, e che laggiù avevano bisogno di altri medici, quella notte io sognai gli sconfinati boschi della Scandinavia, che conoscevo per aver già vissuto in Norvegia, e dei quali avevo sempre avuto nostalgia.
Il cuore ha le sue ragioni. Dal momento in cui ho cominciato a pensare di trasferirmi qui con tutta la famiglia, uno dei motivi che mi hanno spinto, al di là di quelli più razionali, è stato proprio il fatto che vivendo qui la natura non è mai particolarmente lontana. Perfino in città in certi posti può sembrare di stare dentro a un bosco e con le giornate quasi estive dell'ultima settimana, il vento portava in centro un buon profumo di resina.
Quello che però non mi aspettavo proprio era di andare al mare all'inizio di Giugno. Diciamo che ero disposta a rinunciare alla spiaggia e ai bagni di sole o a riservarli, al massimo, per un paio di settimane l'anno di "caldo eccezionale".
E invece.
Fine settimana di sole. Non una nuvola in cielo. Temperatura estiva, ma un venticello teso che ti rinfresca quanto basta. Organizzazione dell'ultimo minuto, cosa quanto mai sconosciuta agli autoctoni, e infatti la mia compagna di avventure è una tedesca dell'est, svedese per matrimonio, con le sue due bambine di 4 e 8 anni. Si tratta della mia insegnante di lingua, che ormai dopo tanti anni parla lo svedese come i locali.
Richi prende posto nel seggiolino della "bil mamma", con aria da padrone, ma è destinato a fare da mascotte-Cicciobello per le due monelle.
La meta è un paesino sulla costa. Lungo quasi tutta la strada, sei miglia (60 km), siamo in mezzo ai boschi che a tratti si aprono in campi cosparsi di fiori bianchi e gialli, sul bordo una casetta di legno dipinta del tradizionale rosso scuro. Enormi macchie di lillà in fiore annunciano i rari paesini. Dietro a steccati bianchi si affacciano cavalli dall'aria ben nutrita e placida.
Arriviamo sulla costa e ci viene incontro un mare azzurro cobalto, cosparso di isolette, alcune con la loro brava casetta e l'immancabile bandiera svedese (anche perchè il 6 giugno è festa nazionale).
Ci fermiamo in un campeggio, davanti al prato perfettamente curato, un minuscolo porticciolo.
Attraccate al molo di legno, si dondolano due barchette a remi. Il Pupo non faccio in tempo a spogliarlo che "Mamma, màe (mare ndr), màe, màe! Caddo bagno!", ha già i piedi in acqua e traffica con secchiello e paletta. Le bimbe scorrazzano sul molo e si buttano in acqua "a bomba" con grandi schiamazzi.
Decido di imitarle, se lo fanno loro... non sarà mica così fredda no?
...lo era.
Resisto tre minuti, poi mi rassegno a sguazzare nell'acqua bassa del porticciolo, dove Richi sta compiendo approfonditi sondaggi geologici alla ricerca di un giacimento ambrifero. Piccoli pesci, quasi trasparenti alla luce del sole, guizzano intorno ai suoi piedini. Steli di erbe acquatiche verde tenero ondeggiano con la debole risacca.
Presto il Pupo si stanca e decide di esplorare il molo. "Bacca, komme mamma, bacca!" (kom=vieni). "Sì amore, guarda che bella barca, ma, no no! non ci puoi salire sopra.." "noooo, Caddo bacca! Bella bacca!" "Riccardo, non sporgerti che ca..aaadi" "no, Caddo no cadi, Caddo bacca. Bacca motòe!" "ma qui non c'è il motore, amore, è una barca a remi..." "no, Caddo brum, motòe, BRUUUUM!"
La felicità è un bambino nudo che scorrazza sul molo al sole, mentre il vento ti porta odore di spazi aperti, terra buona e bosco.
Più tardi, mentre il piccolo esploratore dorme esausto nel passeggino, prendiamo il sole sul prato chiacchierando del più e del meno. Apprendo così che la stagione buona per i bagni in mare è da adesso a luglio, più avanti le coste sono spesso rovinate da una eccessiva crescita di alghe, o mucillaggine. Pensare che credevo fosse solo un problema dell'inquinata costa adriatica! Verso fine estate, a causa delle alghe, è meglio fare il bagno nei laghi che comunque hanno il vantaggio di essere più caldi. Qui intorno ce n'è una miriade, così tanti che uno si può trovare il "suo" lago privato per una domenica.
Del resto, l'acqua del Baltico è poco salata e sembra comunque di bagnarsi in un lago.
Data la mia carnagione mediterranea, l'effetto abbronzante del sole nordico è praticamente nullo. Tuttavia è una meraviglia godersi l'aria aperta e il calore dei raggi sulla pelle. Gli unici suoni sono gli uccellini, il vento tra i pini, il chiacchiericcio delle bambine e qualche "bacca a motòe" che passa in lontananza.
Alle sei di sera decidiamo a malincuore di chiamare a raccolta la truppa e rientrare. Dalla luce del Sole si direbbero ancora le tre del pomeriggio. Quando arriviamo a casa, mi accorgo che sulla pelle, nel cavo del braccio, mi è rimasto un profumo come di fango ed erba ed aria buona.
Questa settimana la temperatua è calata a 13 gradi e cade una pioggerella grigia. In più, il Pupo si è preso la tonsillite, per cui viviamo in trincea. Per fortuna che ci sono le giornate di Sole!


6 commenti:

bruscar ha detto...

Ciao, ho scoperto il vostro blog oggi cosi mi sono messo a leggerlo tutto seguendo i post in ordine cronologico.
Mi sono divertito parecchio a seguire l'evolversi della vostra avventura migratoria. Ciao.

Giulia ha detto...

benvenuto! per caso anche tu fan di Miyazaki?

bruscar ha detto...

Miyazaki? No, non sapevo nemmeno chi fosse fino a pochi secondi fa dopo aver fatto una ricerca in internet. Ma sembra interessante comunque, come tutti i giapponesi del resto.

Giulia ha detto...

L'avevo pensato per via di Laputa (è in uno dei suoi film più belli, cosa vuoi noi ormai con un bimbo di 2 anni, guardiamo quasi solo cartoni animati!). Cosa fai nella piovosa Irlanda?

karimone ha detto...

Anche noi, dall'altra sponda del baltico, abbiamo pioggia e vento fresco. Oggi sembra essere più caldo, ma l'estate italiana ha altre temperature. Ammetto che in 5 anni di Lituania, ho fatto solo il bagno 1 volta.

bruscar ha detto...

@Giulia: scusa per il ritardo con cui rispondo. Laputa per tutta una serie di motivi: citata nel film Doctor Strangelove, isola descritta da Swift, scrittore irlandese, di "scienziati pazzi", et cetera. Cosa faccio in Irlanda? Ci sono capitato un po' per caso, diciamo che non l'ho scelta. Ho deciso invece di cambiare nazione e venire lassu' da voi: non posso prevedere come andra' ma c'e' qualcosa in Svezia che mi attira.