venerdì 2 luglio 2010

Lo Zoo è qui

Eh si, ogni tanto Liga pompa forte nel mio ampli valvolare... ma questo giro non si tratta di lui.
La nostra città è famosa per essere vicino ad uno dei più grandi parchi faunistici della scandinavia, anzi mi pare che sia proprio il più grande e famoso.
Il parco di Kolmården.

Beh, avendo un bambino piccolo non è che vai in giro per discoteche e localetti... frequenti gente come te, con bambini piccoli.
E siccome ai bambini BISOGNA far vedere l'elefante, il rinoceronte e la tigre dal vivo, TUTTI ti chiedono "sei già stato a Kolmården quest'anno?".
Alla fine ti senti come l'unico coglione in tuta quando gli altri vestono jeans e maglietta...
Dopo l'ennesimo "no non ci siamo ancora andati" abbiamo deciso di organizzarci una gita infrasettimanale (che c'è meno gente...).

Kolmården è composto da un parco faunistico classico, visitabile a piedi, e da uno "Zoo Safari" in cui puoi entrare in macchina.
Vista la bella giornata tiepida, e non volendo rimanere seduti in macchina abbiamo optato per il parco "normale".
Alla faccia del giorno infrasettimanale! Per i miei standard c'era TANTA gente. Mi viene il panico a pensare quanto casino deve esserci nel weekend.
Il personale gira in Segway, probabilmente per dribblare meglio la folla...
Ora, la nostra recluta Rocket è piccola si, ma capisce tutto. Mentre eravamo in coda per fare i biglietti che ha iniziato a dire "leone". MA IL LEONE NON C'È! Non ce l'hanno qua... ma niente da fare lui voleva il leone.
Essendo i genitori (ancora per poco) leggermente più furbi del cucciolo, abbiamo usato il leone come "forza traino" per farlo camminare grosso modo nella direzione giusta.

Una volta all'interno siamo subito rimasti impressionati dagli spazi infiniti in cui vivono gli animali.
I lupi ad esempio, hanno una collina boscosa tutta per loro. Il branco non si è visto ma un paio di sentinelle tenevano d'occhio da molto lontano quei visitatori variopintamente vestiti, che con piccole scatolette color alluminio cercavano di portare a casa una bella foto ricordo di uno degli animali più schivi del mondo.
Io devo dire la verità, volevo viaggiare leggero, e poi non mi aspettavo un parco così ben fatto, quindi non ho portato il mio teleobiettivo da 400mm e non ho potuto scattare la foto del lupo... ho fatto quello che ho potuto...

"sembra di no ma ti controllo"

Scimmie di vario tipo, felini di taglia media e grande, elefanti, antilopi ecc... animali più o meno "attivi". Il rinoceronte per esempio: lo puoi guardare a qualsiasi ora, o sta dormendo o sta brucando (il massimo dell'allegria).

"faticosa la vita"

La qualità e le dimensioni delle strutture sono davvero impressionanti, anche quelle del parco marino (delfini, foche...). Personalmente lo spettacolo dei delfini non mi è sembrato nulla di speciale, un po' un'americanata... Basato quasi più su uno schermo al plasma che sulle evoluzioni dei delfini. Unica cosa positiva di questo spettacolo è stata che il nostro cucciolo si è annoiato talmente tanto che si è addormentato e non ha aperto gli occhi finchè non siamo tornati a casa (praticamente io e la signora abbiamo passato un pomeriggio da "morosi", con gelato e passeggiatina romantica tra le bestie in estremo relax!).

scusate il mosso...

Un'altra cosa che ci ha impressionato tantissimo sono stati i serragli per i bambini... no... ehm... i recinti gioco per i piccoli... si insomma, un pezzo di parco tra una bestia e l'altra dove costruiscono infrastrutture varie per far giocare i tuoi cuccioli.
Perchè alla fine dei conti sei lì per loro! E loro ne hanno bisogno.

"finalmente una bil tutta mia"

Se la particolarità della Svezia è il fatto che su ogni aiuola disponibile mettono uno scivolo e un'altalena, allora qui hanno proprio esagerato.
  • Scivoli SPAZIALI che quando arrivi a terra non capisci nemmeno se sei ancora in Svezia o se sei dall'altra parte del mondo.
  • Tappeti salta-salta da usare con imbragature attaccate ad elastici tipo bungee jumping che consentono evoluzioni da acrobata del circo a gravità zero (WOW!).
  • Sistemi di imbragature, corde di sicurezza e carrucole che ti portano il pargolo a 10 metri di altezza, e un Sergente Istruttore gli spiega come fare la scimmia su un percorso di rami, liane, salti e "adesso ti arrangi".
lo scivolo più alto d'Europa... che voglia!

Beh, bisogna dire che per essere un'attrazione da bambini, ci siamo proprio divertiti! Quasi più noi del pupo!

domenica 27 giugno 2010

Midsommar

Ecco, un po' alla volta inizio anche io a mettere i titoli in svedese...
Mi è capitata tra capo e collo, non me ne sono nemmeno accorto, da buon italiano che pensa solo ai cazzi suoi sapevo ben poco di cosa sarebbe dovuto succedere.
Cos'è Midsommar? E' una festa. La festa di mezza estate. Si fa il primo sabato dopo il solstizio d'estate (21 giugno). Per svariati motivi la festa si estende al venerdì precedente, la vigilia, quindi in totale fa un gran bel weekend. Per approfondimenti sulla festa in sè vi consiglio di leggere il post di Morgaine, il cui blog è sempre molto interessante.

In realtà non me ne frega ASSOLUTAMENTE un beneamato di questa festa. Anzi devo dire che ci ha anche intralciato.
Tanto per cominciare Giulia era di turno, responsabile di reparto.
Poi c'è il compleanno della nostra recluta Rocket (2 anni di onorato servizio). E poi sarebbe anche il nostro anniversario... insomma abbiamo da festeggiare per i fatti nostri...

Come al solito ignaro del mondo che mi circonda, giovedì sono andato a prendere qualche "bottiglia", visto che la nostra scorta DOC è esaurita.
Mentre mi recavo al System Bolaget (monopolio di stato di tutto ciò che è alcoolico), mi sono stupito di questa città DESERTA. Ormai è estate, non ci sono più studenti all'università, la gente inizia ad andare in ferie.... Poi ho capito! Erano tutti al System Bolaget!!!
Una bolgia infernale, gente ovunque, anche appesa agli scaffali. Nell'aria si sentivano solo rumori di bottiglie tintinnanti e i bip bip delle casse.

Con fatica districandomi tra la folla raggiungo lo spazio dedicato ai vini italiani.
Vorremmo fare una piccola festicciola, roba tranquilla, un paio di coppie con bambini. Mi bastano due bottiglie.... TROVARLE! Il Verdicchio di Jesi .... finito. Il Frascati... Finito!
Metto le mani su una delle ultime bottiglie di Amabile di Orvieto, non c'e' niente altro che mi ispiri.
Guardandomi un po' attorno, trovo una bottiglia di Riesling, francese. Ora, i francesi... Non voglio fare il nazionalista ma LORO pensano di avere i formaggi migliori del mondo, i vini migliore del mondo... Non comprerei mai un vino francese solo per questo. Ma mi ricordo di un fantastico Riesling italiano, di produzione assolutamente artigianale. E poi mi viene in mente che la Grande Francia ha fatto una figuraccia quasi peggio della nostra in questi mondiali di calcio.
Quindi mi dico "ok, una bottiglia francese posso anche comprarla, per stavolta...".
Visto che in frigo c'è l'ultima bottiglia di Martini Asti che ci eravamo portati dal bel paese in macchina, mi posso ritenere soddisfatto della mia caccia e mi reco verso la Grande Coda (20 min, 4 casse aperte).

La ragazza davanti a me, sfoggia abbigliamento "semi-rave" e si sta trascinando un cestino con circa 15 bottiglie, scocca alla cassiera una carta d'identità fresca fresca di ingresso in società e paga cash. Le 2 signore dietro di me (tra i 60 e i 70), chiacchierano tranquillamente, e si portano appresso un cestino simile ciascuna.
Quando arrivo in cassa la commessa mi guarda come per dire "che ci fai con 2 bottiglie?". Cerco di mantenere la mia flemma "erano quelle che mancavano per la collezione...".

Fuori dal System Bolaget un cantore con la sua chitarra, faceva roba anni '80. Gli ho mollato 5 corone, se le meritava.
Ecco da questo si vede chi ha il fiuto per gli affari. Questo artista di strada capendo la giornata prima della festa, incrociando i dati con gli usi e costumi degli svedesi, aveva previsto che tutta la città sarebbe andata a comprare alcoolici e si è messo in posizione strategica per cuccare le monetine dei resti... Altro che fare il trader, e guardare grafici di borsa!

La festa per Rocket è stata un successone. Una coppia Germania-Svezia, una Spagna-Svezia. E' incredibile il numero di coppie miste che conosco qui. Che sia per mantenere unite tutte queste famiglie che la nazionale svedese non si è qualificata ai mondiali? Boh...
E poi i bambini, 4 in tutto.

Ora, chi ha figli sa che quello che dirò è vero....

Quando hai un bambino, uno solo, a meno che questo non sia veramente un angelo caduto dal cielo per salvare il mondo, questo sarà in grado di distruggere la casa, sfiancare il papà, far sbroccare la mamma, e avrà ancora energie.
Ma se li metti insieme, compongono un gruppo termostatico. È come se i componenti (momentaneamente) più calmi assorbissero l'energia in eccesso dei più scalmanati, e come in un circuito oscillante, la rimandano indietro (l'energia) con una specie di inversione delle parti (scalmanato-calmo/calmo-scalmanato).
È un po' complicato, ma vedrò di postare qualche equazione fisica al riguardo....

Il risultato empirico è stato che noi genitori che la siamo spassata allegramente chiacchierando di tutto. I bambini si sono stancati da soli, e la casa non ha subito danni (strano ma vero).

Ah si dimenticavo, i vini italiani (l'Amabile e il Martini) sono stati moooolto graditi. Ma quel Riesling era imbevibile (giuro faceva veramente schifo...).

lunedì 7 giugno 2010

Una giornata di sole

Quando nell'ormai lontano gennaio del 2009, Silvia mi disse di aver trovato lavoro in una sconosciuta ed esotica città chiamata Norrköping, e che laggiù avevano bisogno di altri medici, quella notte io sognai gli sconfinati boschi della Scandinavia, che conoscevo per aver già vissuto in Norvegia, e dei quali avevo sempre avuto nostalgia.
Il cuore ha le sue ragioni. Dal momento in cui ho cominciato a pensare di trasferirmi qui con tutta la famiglia, uno dei motivi che mi hanno spinto, al di là di quelli più razionali, è stato proprio il fatto che vivendo qui la natura non è mai particolarmente lontana. Perfino in città in certi posti può sembrare di stare dentro a un bosco e con le giornate quasi estive dell'ultima settimana, il vento portava in centro un buon profumo di resina.
Quello che però non mi aspettavo proprio era di andare al mare all'inizio di Giugno. Diciamo che ero disposta a rinunciare alla spiaggia e ai bagni di sole o a riservarli, al massimo, per un paio di settimane l'anno di "caldo eccezionale".
E invece.
Fine settimana di sole. Non una nuvola in cielo. Temperatura estiva, ma un venticello teso che ti rinfresca quanto basta. Organizzazione dell'ultimo minuto, cosa quanto mai sconosciuta agli autoctoni, e infatti la mia compagna di avventure è una tedesca dell'est, svedese per matrimonio, con le sue due bambine di 4 e 8 anni. Si tratta della mia insegnante di lingua, che ormai dopo tanti anni parla lo svedese come i locali.
Richi prende posto nel seggiolino della "bil mamma", con aria da padrone, ma è destinato a fare da mascotte-Cicciobello per le due monelle.
La meta è un paesino sulla costa. Lungo quasi tutta la strada, sei miglia (60 km), siamo in mezzo ai boschi che a tratti si aprono in campi cosparsi di fiori bianchi e gialli, sul bordo una casetta di legno dipinta del tradizionale rosso scuro. Enormi macchie di lillà in fiore annunciano i rari paesini. Dietro a steccati bianchi si affacciano cavalli dall'aria ben nutrita e placida.
Arriviamo sulla costa e ci viene incontro un mare azzurro cobalto, cosparso di isolette, alcune con la loro brava casetta e l'immancabile bandiera svedese (anche perchè il 6 giugno è festa nazionale).
Ci fermiamo in un campeggio, davanti al prato perfettamente curato, un minuscolo porticciolo.
Attraccate al molo di legno, si dondolano due barchette a remi. Il Pupo non faccio in tempo a spogliarlo che "Mamma, màe (mare ndr), màe, màe! Caddo bagno!", ha già i piedi in acqua e traffica con secchiello e paletta. Le bimbe scorrazzano sul molo e si buttano in acqua "a bomba" con grandi schiamazzi.
Decido di imitarle, se lo fanno loro... non sarà mica così fredda no?
...lo era.
Resisto tre minuti, poi mi rassegno a sguazzare nell'acqua bassa del porticciolo, dove Richi sta compiendo approfonditi sondaggi geologici alla ricerca di un giacimento ambrifero. Piccoli pesci, quasi trasparenti alla luce del sole, guizzano intorno ai suoi piedini. Steli di erbe acquatiche verde tenero ondeggiano con la debole risacca.
Presto il Pupo si stanca e decide di esplorare il molo. "Bacca, komme mamma, bacca!" (kom=vieni). "Sì amore, guarda che bella barca, ma, no no! non ci puoi salire sopra.." "noooo, Caddo bacca! Bella bacca!" "Riccardo, non sporgerti che ca..aaadi" "no, Caddo no cadi, Caddo bacca. Bacca motòe!" "ma qui non c'è il motore, amore, è una barca a remi..." "no, Caddo brum, motòe, BRUUUUM!"
La felicità è un bambino nudo che scorrazza sul molo al sole, mentre il vento ti porta odore di spazi aperti, terra buona e bosco.
Più tardi, mentre il piccolo esploratore dorme esausto nel passeggino, prendiamo il sole sul prato chiacchierando del più e del meno. Apprendo così che la stagione buona per i bagni in mare è da adesso a luglio, più avanti le coste sono spesso rovinate da una eccessiva crescita di alghe, o mucillaggine. Pensare che credevo fosse solo un problema dell'inquinata costa adriatica! Verso fine estate, a causa delle alghe, è meglio fare il bagno nei laghi che comunque hanno il vantaggio di essere più caldi. Qui intorno ce n'è una miriade, così tanti che uno si può trovare il "suo" lago privato per una domenica.
Del resto, l'acqua del Baltico è poco salata e sembra comunque di bagnarsi in un lago.
Data la mia carnagione mediterranea, l'effetto abbronzante del sole nordico è praticamente nullo. Tuttavia è una meraviglia godersi l'aria aperta e il calore dei raggi sulla pelle. Gli unici suoni sono gli uccellini, il vento tra i pini, il chiacchiericcio delle bambine e qualche "bacca a motòe" che passa in lontananza.
Alle sei di sera decidiamo a malincuore di chiamare a raccolta la truppa e rientrare. Dalla luce del Sole si direbbero ancora le tre del pomeriggio. Quando arriviamo a casa, mi accorgo che sulla pelle, nel cavo del braccio, mi è rimasto un profumo come di fango ed erba ed aria buona.
Questa settimana la temperatua è calata a 13 gradi e cade una pioggerella grigia. In più, il Pupo si è preso la tonsillite, per cui viviamo in trincea. Per fortuna che ci sono le giornate di Sole!


venerdì 28 maggio 2010

Ritorno in incognito

Dopo incredibili traversie burocratiche mio padre ha ottenuto il permesso di costruire una piccola pergola di legno in giardino, per metterci sotto il tavolo e le sedie, una di quelle amenità all'italiana che però il potere costituito non vede di buon occhio. Dico solo che per ottenere il permesso di costruirla si è dovuto aspettare un anno, e l'intervento del Comune di residenza, della provincia, e della Regione (ufficio per gli affari paesaggistici...). Come al solito non commento.

Beh, adesso che la può costruire tocca dargli una mano...
Un viaggetto da solo, in incognito. Una cosa veloce, toccata e fuga. Il comandante (Giulia [nda]) mi ha accordato cinque giorni di licenza. Rocket rimane di stanza al 58mo reggimento (mezzi anfibi, ora che fa caldo ha scoperto lo stagno...).
Approfitto del viaggio per sistemare un po' di affari, risolvere un po' di rogne, vedere un po' di amici.

Rientro adesso da una pizza appunto con loro organizzata al volo. Cavoli era una vita che non facevo mezzanotte a fare bagordi. Ridere e scherzare davanti una birretta ha il suo perchè!
Abbiamo parlato di così tante cose che non riesco a ricordarmele tutte, e soprattutto, quelle che mi ricordo sono talmente eterogenee che non so se riuscirò a collegarle l'una all'altra. Ma la cosa peggiore è che tutti i discorsi andavano a sfociare sempre nello stesso punto.
Ehm.... Anche alcuni anni fa si andava sempre a finire nello stesso punto, ma era un altro punto...

Premessa: i miei amici (uomini e donne) sono gentaglia della peggiore specie, ma nel senso buono del termine. Quelli con cui puoi raccontarti barzellette sporche e ridere delle cazzate più stupide e allo stesso tempo confidarti completamente. Sono anche quelli a cui basta dare il la perchè ti facciano da spalla per una battuta, o con cui puoi metterti a parlare di massimi sistemi e fragilità dell'anima, siamo davvero in sintonia.
Raramente abbiamo parlato di politica, quella non è mai divertente, piuttosto parliamo di donne, uomini, stereotipi, trombate (immaginarie), facciamo a gara a chi cucca di più (o di meno) e in mezzo ci mescoliamo un po' di cose serie, per far finta che non siano troppo importanti, anche se in realtà lo sono e gli diamo il giusto peso (al milligrammo). Insomma una allegra combriccola di bastardi. Posso dire la verità su di loro perchè tanto so che difficilmente leggeranno questo blog...
Ah si... un'altra cosa, i miei amici sono sempre in ritardo... così questa sera mentre li aspettavo sotto casa guardavo la strada e andavo dietro i miei pensieri...

La mia nostalgia mi fa sempre pensare "e se tornassimo indietro? e se le cose non andassero poi così male?". Mentre aspetto guardo le macchine che passano...
La crisi? Non c'è!
Porsche Cayenne (3), Bmw X6 (1), X5 (2), X3(1), Range Rover Sport V8 (2). Ferrari 612 (1), qualche suv sulla tacca dei 30k (= 30.000 euro [nda]), Lexus RX430 da 60k, una station da circa 15-20k, una vecchia panda da zero k, e poi altre macchinone tra i 30k e i 50k e passa... La crisi non c'è.... sono in un quartiere residenziale normale, in un comune nella cintura urbana di Padova... Non sono mica in centro!!!
Ma dico io... Perchè mi faccio spaventare così tanto da quello che leggo sui giornali?
Checcazzo ci sono andato a fare in Svezia? Potevo restarmene qua!

Anche il "Governo" ha sempre detto che la crisi non esisteva (salvo poi ritrattare tutto qualche giorno fa, quando il grande "Ministro" della grana ha detto che "la crisi è peggiore del previsto" e quindi bisognava approvare in fretta e furia la sua manovrina da 24mld e stare anche zitti.

Ma c'è o non c'è questa crisi? Inizio ad avere qualche dubbio...

Dopo una mezz'oretta di questi pensieri e di queste macchine sono con loro in pizzeria. Qui due uomini e tre donne, mi torturano e mi estraggono a forza informazioni sul paese nordico in cui ho piantato il campo base.
Sulle prime cerco di resistere, rispondo come mi hanno addestrato a fare: nome, cognome, grado e numero di matricola. Ma poi, sotto la minaccia di una rotellina da pizza, cedo... Eccomi dunque a descrivere le differenze tra le donne italiane e svedesi, tra le auto, le pizze, gli sport, la tv ecc.
Ovviamente tutte queste informazioni si pagano con altre informazioni.
Per prima cosa mi interesso sullo stato di salute lavorativa dei miei inquisitori. Non va tanto bene. Ognuno di loro ha avuto a che fare con la crisi più o meno da vicino.

Miglio: ha appena firmato una lettera di mobilità (nel senso che lo mettono in mobilità) e ora la stessa azienda che lo ha buttato a terra gli chiede prestazioni "esterne" con partita iva (prima era assunto a tempo indeterminato).

La Divina: lei la gente la assume, e ci racconta delle disavventure che passa la gente, che firmano lettere di licenziamento e in cui rinunciano alla cassa integrazione in cambio di una promessa verbale del loro capo che verranno riassunti presto.

TomTom (il viaggiatore): ci racconta di come certi imprenditori fanno fallire (o almeno ci provano) fonderie e altri tipi di aziende giocando a spostare il lavoro da una azienda ad un'altra sempre di loro proprietà. Poi si lascia ad una riflessione molto profonda: ma come mai in Germania lavorano dalle 7 alle 15.30 (otto ore giuste con mezz'ora di pausa pranzo) e non hanno più di tanti problemi mentre in italia se non fai almeno 9-10 ore in ufficio il capo ti guarda malissimo e abbiamo un debito pubblico da paura e una economia disastrata? Non abbiamo voluto cercare risposta, ma abbiamo apprezzato la domanda osservandone compiaciuti le cromature dei finestrini.

Darletta e Fede: ci sono un centinaio di cassintegrati nell'azienda in cui lavorano (e in cui lavoravo anche io quattro anni fa). Ma ci sono 500 dipendenti... Come si decide QUALI rimangono a casa? Ci pensa il sindacato! Il sindacato GIALLO si mette d'accordo con l'Azienda, e si fa dare i nominativi dei dipendenti che dal GIALLO sono passati al VERDE, per poi dire all'Azienda di mettere in cassa integrazione i dipendenti associati al VERDE (traditori) e non quelli associati al GIALLO, nel più coeso spirito di tutela collettiva dei lavoratori.

Tutto questo basterebbe per affossare gli animi del più crudele commando.
Ma noi siamo un gruppo affiatatissimo di DURI, e non ci facciamo abbattere da così poco, si torna a parlare di sesso, bambini, auto sportive, altalena acrobatica. Probabilmente anche il giro di Vodka ci ha aiutato...

Ma qualcosa di diverso dal solito c'è.
Mi accorgo che i discorsi ogni tanto vanno a parare sugli avvenimenti della politica italiana, sulle cazzate che leggo quando sono in Svezia, su come le cose sono assurde.

Mentre una volta tutti i discorsi finivano sul punto G, adesso finiscono sui problemi che ci sono in giro... Beh, che dire... Forse la crisi per qualcuno c'è.


venerdì 30 aprile 2010

Il vento che danza in patria

Finalmente a casa un'altra volta.
E' sempre bello tornare. Si certo, un po' stressante, saluta questo, vai da quello, ma è bello.
La settimana scorsa a Norrkoping, nonostante la primavera inoltrata, ha nevicato 2 volte. L'italia ci saluta con una dolce brezza tiepida, 21 gradi alle 8 di sera. Il cielo è un po' "sporco", c'è un po' di foschia a tutte le ore. Non me la ricordavo così, in Svezia il cielo è sempre così limpido (quando c'è il sole). Ho l'impressione di non vederci bene, o di avere gli occhiali appannati, invece è solo l'umidità dell'aria.
Torno per vedere i miei cari. I miei genitori, mia sorella, gli amici. Dio quanto mi manca una bella serata con i vecchi amici a fare baldoria come un tempo. Mi sento improvvisamente lontano da tutti questi posti, da tutte queste persone. E' come se facessero parte di un ricordo di 10 anni fa, eppure sono partito solo da 6 mesi.

Tornare e andare in giro a salutare la gente mi lascia un sapore strano in bocca.
Mi viene in mente di quando ero piccolo, e mio zio veniva a salutarci. Lui viveva a Londra! Il suo arrivo era sempre un po' speciale, raccontava cose di paesi lontani… io adesso guardo le persone che vado a trovare e capisco che si sentono come me a quel tempo, e adesso quello speciale che viene da lontano sono io.

Cosa darei per tornare e basta. Non voglio essere quello speciale, non voglio essere quello invidiato ("tu si che te la passi bene di la"). No ragazzi, non è così facile, mi costa caro starvi lontano.

Ci metto davvero poco a sognare di rientrare qui e dimenticarmi l'avventura svedese. Riprendere una vita "normale".
Certo parlando con gli amici e sentendo di come le cose siano ancora le stesse (lavori in sub appalto di sub appalto, consegne sempre anticipate a ieri, i capi che ti chiedono sempre di lavorare oltre l'orario di lavoro normale per consegnare lavori per ieri, frenesia, nervosismo) mi fanno pensare al confronto con quel posto a nord, dove c'è un gran rispetto per la vita privata delle persone, e dove esiste un incredibile equilibrio tra il tempo che passi in ufficio e quello che riesci a passare con la tua famiglia e i tuoi figli.

Si dai è inutile che ce la stiamo a menare, quanti papà hai visto andare al parco con i figli alle 5 del pomeriggio in italia in un giorno feriale? Posso dire zero, non ne ho mai visti, io mosca bianca che ha preso la paternità facoltativa, l'unico tra amici e colleghi che hanno avuto bambini nello stesso periodo.
Eppure tornare qui avrebbe il suo perchè, farsi il giretto al mercato in maglietta il sabato mattina, andare a cena dai nonni… eh magari!

Continuo a parlare con gli amici, si parla di casse integrazioni, di mobilità di aziende che chiudono e di quelle che forse chiuderanno. E quelli che hanno perso il lavoro che fanno sempre più fatica a trovarne un altro. Solo gran tristezza alla fine, accorgersi che le cose che si leggono sui giornali sono vere o false a seconda dei giornali.

Questa settimana Giulia vedrà anche il suo ex-capo, ora diventato primario in una città vicina. Lui ha detto che se lei non ha ancora deciso di rimanere all'estero per sempre ha qualcosa da proporle.
Queste poche parole quasi mi fanno sognare di tornare, quasi. Oddio, se le offrissero un lavoro potremmo anche fregarcene di tutto il resto e scavarci la nostra nicchia qui, come tutti.
Giulia fissa l'incontro, un gelato in Prato della Valle. Ed ecco la grande proposta. Un contratto di collaborazione con Partita Iva (parola magica in italia) che in realtà ancora non esiste, ma che potrebbe essere disponibile verso ottobre. Certo dopo nonsisaquantotempo potrebbe esserci un concorso per ottenere un posto a tempo indeterminato. Ah già, tutto questo ovviamente facendo la pendolare, circa 2 ore e mezza di viaggio al giorno tra andata e ritorno.

Non ci vuole molto a valutare l'offerta.
Ti "potrebbero dare" la stessa paga mensile attuale, ma senza ferie pagate, senza malattia pagata, senza maternità, per un lavoro senza orari precisi, senza recupero delle ore fatte in più (in italia non si usa) senza il "regalo" di una settimana di ferie per ogni settimana di turno di notte, e con la rogna di farti 2 ore di viaggio tra andata e ritorno. Beh su base annua fa una bella differenza.
Lasciare un posto a tempo indeterminato per uno da precario, con un bimbo piccolo, e con la disgraziata voglia di farne un altro. I commenti li lascio a chi legge.

Certo per contro staresti nel posto più bello del mondo, vicino i nonni, gli amici, buon cibo, tutti che parlano la tua lingua..

Ne abbiamo parlato con i miei, di questa e di altre cose, non tanto per ridere, quanto per dar loro la prova delle differenze, il motivo della nostra "fuga". Sono rimasto un po' sconcertato dalla reazione.
È normale dover fare la gavetta. È normale che il geometra che fa i disegni prenda niente in confronto all'architetto che li firma, è normale un una stagista non pagato faccia il progetto di un ospedale che poi un ingegnere firmerà. È normale che il politico di turno chieda la consegna dei progetti con un anno di anticipo per poterli usare come propaganda elettorale.
È tutto normale in questo paese. La gente non si stupisce neanche più.

Facciamo le nostre valigie, domani si parte, con un pizzico di tristezza nel cuore.

PS: nel parco di cui ho parlato tanto tempo fa ho visto che stanno costruendo ancora, a dispetto della crisi, del mercato immobiliare fermo, e del parco, di cui resteranno 4 alberi...

venerdì 16 aprile 2010

Un po' d'ossigeno...

Puff.. Pant... Non ce la faccio più... Tutta una corsa...
Fortuna che si vede il traguardo adesso, no no sono solo quelli dello spugnaggio. Ok fa niente.

Eh si ne sono successe ultimamente, ve ne siete accorti che non scrivevo più eh? Sono capitate un po' di cose, tutte in rapida successione, sono arrivati i miei, Rocket ha cambiato caserma... ehm... asilo, il lavoro in fase di consegna. Ma vi racconto tutto.

Quando arrivano degli ospiti generalmente cerchi di accomodarli decentemente. Quando è arrivata mia sorella ci eravamo trasferiti da un paio di settimane, eravamo accampati come i corpi speciali nella giungla, ma le abbiamo fornito tutto quello che potevamo. Un bel divano letto completamente montato e un piumino. Per mia sorella andava bene. C'erano scatoloni ammassati in giro, mobili da montare ecc. Ma è divertente avere un po' di casino per casa.

Questa volta arrivavano i miei. Non è proprio la stessa cosa.
Un mese prima inizi a guardare la casa con gli occhi di tua madre. Li ci andrebbe una pianta, là ci starebbe una lampada, qui ci vuole un mobile fatto più o meno così, su quella parete ci dovresti attaccare un quadro che è troppo spoglia.... e via dicendo. Vuol dire giretto extra all'Ikea da inserire nella nostra agenda gia in overbooking.
Poi le pulizie. Inizi a fare le pulizie di primavera ogni 3 giorni, perchè quando arriva TUA MADRE (lo dico con simpatia, lei mi conosce bene) lei va a curiosare dappertutto... e allora cerchi di fare non dico una bella figura, ma almeno decente.
Inutile dire che la mattina dopo che erano arrivati come mi sono girato un secondo mia madre ha passato la scopa in ingresso, come a dire "eh si vede che non ho fatto io qua".
Nei dieci giorni che sono stati qui, ho cercato di fargli capire come ce la caviamo qua, cosa vuol dire vivere qua, cosa c'è qui che in italia si sognano. Insomma ho cercato di fargli capire che è una sofferenza essermi allontanato da loro, ed è stato brutto portargli via l'unico nipotino, ma ci sono dei motivi abbastanza validi per cui lo abbiamo fatto.
E' stato parecchio divertente portarseli in giro per i parchi, sulla neve e sul ghiaccio. Ce ne siamo anche andati un po' a zonzo, per dare un'occhiata in giro. Per farti un'idea del posto magari sbagli anche strada e dici "ma si"... E' stato cosi che ci siamo fatti circa 20km di semi fuoristrada tra i monti a nord est di Askersund, divertentissimo!
Certo un po' ho dovuto lavorare, quindi li ho anche mandati in giro DA SOLI. Bello, non parlano svedese, non parlano inglese, ne' tedesco. Ma sono riusciti a farsi capire da tutti. E sono anche riusciti a non perdersi! Eh si ormai posso fidarmi di loro.

Dopo che sono andati via, Rocket ha subito un trasferimento di reparto. Ora è al quinto battaglione artiglieria, qui, sotto casa. Di nuovo due settimane di inserimento, sono state pesantine, almeno per me. Di giorno babysitter, di notte lavoravo. Fortunatamente è finita e adesso mi godo la possibilità di portare il pupo al nido in un minuto, e ancora più bello, me lo posso guardare dalla finestra della cucina (il loro giardino e' proprio qui sotto). Certo mi è dispiaciuto fargli cambiare asilo, ormai si era abituato bene, ma le cose adesso sono molto più facili.

Adesso le cose sono tornate alla normalità, si lavora di giorno e si dorme di notte, ma il prossimo incubo è in agguato... I SUOCERI. Arriveranno tra un paio di settimane. C'è la porta del bagno che cigola, sarà meglio sistemarla prima che mio suocero me lo faccia notare... :-D


mercoledì 14 aprile 2010

La forza della natura - vi presento il "nostro" fiume

Vivere in questo paese dalla luce inclinata ti fa capire cosa sono davvero le stagioni. Ti fa incontrare le forze della natura e allora capisci perchè gli antichi credevano che tutto ha un'anima. In questi giorni ho incontrato qualcosa che mi ha fatto sentire molto molto piccola... ma andiamo con ordine.
C'era da aspettarselo, con tutta la neve che è venuta quest'inverno... fino a febbraio, quando alla mattina andavo al lavoro, il paesaggio si presentava così



...ed ecco com'era l'ospedale dove Silvia e io lavoriamo!
E' stato più o meno vero la metà di marzo che il diurno sgocciolio dai tetti del ghiaccio che si scioglie ha assunto proporzioni tali da farci intuire che, per davvero, era arrivato il Disgelo. Nel frattempo il Sole si alzava nel cielo ogni giorno più in alto, e ogni giorno più presto, e ricomparivano uccellini di ogni specie, contendendo il dominio agli eterni gazze e corvi.
Ma ci eravamo illusi troppo presto e al 2 di aprile ancora i laghi dei dintorni erano coperti dal ghiaccio:

I fiumi però avevano passato il livello di guardia tanto che il servizio mteorologico svedese aveva emanato un'allerta. E fu così che, di passaggio nella cittadina di Finspång, poco a nord di Norrköping, i piccoli vichinghi fecero conoscenza con un infuriato Dio del Fiume che si era mangiato metà del parco:

Ma il meglio doveva ancora venire. Dovete sapere che la notra città, Norrköping, era nel diciannovesimo secolo la più importante sede di industrie tessili della Svezia. La forza che faceva muovere i telai meccanici era quella del fiume Motala, opportunamente regolato da chiuse e canali. Ancora oggi è il fiume il protagonista della città. Nel cuore storico di Norrköping, le vecchie fabbriche sono state trasformate in musei e sedi dell'Università mentre il Motala scorre rapido, si allarga in bacini calmi come specchi per poi tuffarsi in potenti cascate. E' un paesaggio unico al mondo e in questi giorni di disgelo sembra che tutta l'energia del cosmo sia concentrata nei flutti. Queste sono le foto che ho fatto:

11 aprile, davanti alla sala dei concerti, l'ultimo ghiaccio resiste ancora

le rapide

acqua calma, ma superato il bordo...


... la Forza della Natura!