lunedì 17 settembre 2012

Tra un bellini e un bikini

Mentre voi eravate qua davanti al monitor a guardare se aggiornavo il blog, io e la famiglia piccolavichinga eravamo in spiaggia a Caorle, o in giro a mangiare pizze, pesce alla griglia, fritture special, e altre prelibatezze italiane. Il tutto ovviamente innaffiato da opportune dosi di vinelli, visto che come diceva la mia bisnonna "L'acqua? Fa venire acidità di stomaco...".

Ce la siamo spassata nei limiti del possibile. Il tempo era poco, 10gg,e come al solito abbiamocercato di infilarci dentro un po' di tutto. Tra visite ad amici, matrimoni, vacanza al mare e fotografie alle tartarughe appena nate è avanzato ben poco per riposare davvero.
Ma vabbè... si vive una volta sola no?

Il tempo in spiaggia era quasi svedese, abbiamo preso proprio quei due giorni di tempesta, ma si sa che ai bimbi alle bestie non gliene frega niente. Acqua, sabbia, paletta, e loro sono felici. Rocket era praticamente sempre in acqua, se il bagnino esponeva bandiera rossa si limitava a giocare nell'acqua bassa, altrimenti chiedeva all'istruttore di nuoto di tuno di andare fino al Palo.
Il Palo! Quello col cartello "Limite di Sicurezza". Per fortuna che l'hanno messo altrimenti ci toccava nuotare fino in Croazia!

Ce la siamo spassata si. Non faceva troppo caldo, era (parecchio) ventilato e grazie ai nonni Laura e Beppe io e Giulia siamo anche riusciti a fare un paio di passeggiate in riva "da soli" (che nostalgia!!!).

Altre volte la passeggiata la facevi con il nostro campione di nuoto. Lui è FORTE, lui SA NUOTARE, e va DOVE NON SI TOCCA senza paura. Ha solo qualche problema con la respirazione diciamo.
Si dovete sapere che lui (sto parlando di Rocket se non l'avete capito) ha una parlantina incredibilmente sviluppata, si direbbe quasi una parlantina femminile, si insomma è una vera betonega.
Siccome lui DEVE parlare in continuazione gli capitano spesso alcuni piccoli incidenti, come dire... nautici?!? Si insomma... imbarca acqua.

In pratica ci siamo accorti che tutte le volte che lui usciva dall'acqua il livello della marea si abbassava.
Una volta stavamo giocando nell'acqua che gli arrivavano al collo. Il gioco era che quando arrivava l'onda lui doveva saltare, e magari si aggrappava a me che lo tenevo per mano. Ad un certo punto è passato un pedalò.

Rocket aveva già bevuto parecchie volte e gli stavo spiegando il segreto "tieni la bocca chiusa".
R: "Guarda che strana una barca a pedali!"
Io: "E' un pedalò, attento all'onda che arriva"
R: "Si, sto attento, è un pedaGLUGLUGLU".

Lo stesso episodio, anche se in contesti differenti (motoscafi, aeroplani, elicotteri, canotti) si è ripetuto diverse volte.
Venezia dovrebbe rimanere al sicuro dall'acqua alta per i prossimi 3-4 anni.
I gestori dell'albergo hanno notato l'allungamento della spiaggia ma non sono riusciti a collegare il fatto al nostro furto d'acqua di mare.

La principessa sul pisello (TheAngel) è sempre più vanitosa, anche se non disdegna del sano lavoro da muratore (paletta e secchiello sempre in mano). Si fa le sabbiature ai piedini e se li rimira, le piacciono da morire i suoi sandaletti trendy e il costumino di Tezenis (regalo della zia Alice), e cerca di stare sempre al sole come se avesse capito che diventa più bella.

Da qui a lì? Mi servono i sandali METTIMELI altrimenti mi prendi in braccio.
Ah qui voglio camminare senza, TOGLIMELI oppure non cammino.
La manza vitella è parecchio decisa, e se cerchi di convincerla a fare qualcosa che non vuole ti guarda con due occhietti incazzosi "pensi che sono stupida?".

Peccato che l'abbronzatura le sia venuta un po' a strisce, si perchè il sole non è riuscito ad entrare nelle pieghette di ciccia.

Possiamo comunque dire che tra lei e la mamma è rimasto ben poco spazio alle altre gnocche sulla spiaggia.

Grande novità, prima della partenza siamo andati riconsegnare le targhe italiane della nostra auto, ormai immatricolata in Svezia (era da un po' che dovevamo farlo...).
Giulia ci aveva già provato ma siccome l'auto era cointestata non c'era riuscita. Si era perciò limitata a raccogliere TUTTE le informazioni, in modo che saremmo potuti andare a colpo sicuro.
Sicuro.

I documenti li avevamo tutti, questa volta eravamo sicuri.
Le persone erano tutte, eravamo sicuri anche di questo
Sapevamo che bisognava pagare 80 (ottanta) euro per la radiazione.
Sapevamo perfino che accettavano il bancomat.
Siamo entrati all'ufficio dell'ACI più sicuri di Tony Stark nell'armatura di Iron Man.
L'incaricato fa tutte le carte dela situazione e poi arriva il momento di pagare e...
Non accetta la mia Visa! Ma cazzo... perchè? Ok, non c'è problema, mia moglie (santa donna) ha una carta MAESTRO, un bancomat normale, non è una carta di credito... Niente, non accetta nemmeno quella. NOOOOO! ROARRRR!
Abbiamo dovuto uscire andare in cerca di un bancomat, ritirare Denaro Contante e ritornare a completare la procedura... 90 (novanta) euro.

Le sorprese te le devi sempre aspettare. Se puoi aspettati il peggio.

La sensazione di libertà provata all'uscita è stata indescrivibile. È stato come essere usciti dalla visita di leva.

Non me ne fregava nulla del perchè c'erano 10 euro in più di quelli che avevano già detto loro. Giulia ha provato perfino a leggermi la fattura, 10-15 voci tra i 2 e i 25 euri che sommati arrivavano a 90 euro tondi tondi. Iva inclusa, l'unica cosa che mi ricordo. Non voglio sapere altro. Addio.

Piano piano siamo tornati verso il nostro bell'aeroporto, in quel paese dove ogni volta che ci mettiamo piede ci chiediamo "perchè non proviamo a tornare?" e dopo un po' ci chiediamo "perchè non si può andare a piedi fino lì ma solo in macchina altrimenti ti uccidono?" oppure "perchè il parco è chiuso da un cancello e da una recinzione alta 3 metri?" oppure "perchè pagano qualcuno che vada a coprire la sabbia dei bambini del parco quando piove?".

Il ritorno su suolo svedese questa volta ha fatto degli strani scherzetti.
La pizza dell'arabo non è più semplicemente "decente" o "onesta" come usavo definirla prima, ma "appena appena mangiabile".
Dopo 3 giorni che eravamo qui Giulia mi ha messo in piatto dei pomodori conditi in insalata. Al momento di mangiarli non ci ho fatto troppo caso, ma appena messi in bocca mi è venuta una bestemmia.
E' finito l'olio Monini, e per comprarlo bisogna andare dall'altra parte della città. Mi sono rifiutato di comprare l'olio "extra vergine di oliva made in Italy" della marca Zeta (tritabudella, non basta scrivere made in italy perchè una cosa non faccia schifo).
Ho continuamente voglia di un Bellini.

Ma non c'è tempo di badare a queste cose. Qui si riprende a cannone. Rocket comincia a fare ginnastica artistica, io devo ricominciare a studiare Svedese seriamente, Giulia riprende con il coro. E poi... e poi ci sono i nuovi progetti che sono tanti e pretenziosi. Perchè questo Paese può essere tutto quello che vuoi, freddo, inospitale, ventoso, antipatico... ma ci mette addosso una voglia di fare che non avete idea.

Prossimamente su questi schermi si parlerà di viaggi oltreoceano, startup, credito ai privati e alle imprese.

Un saluto speciale alla gentaglia di Torre di Mosto, e a tutti i nostri amici.

5 commenti:

Mezzatazza ha detto...

Buona ripresa allora.
(La mia famiglia ha sempre adorato l'abbronzatura a righe causa ciccetta :) )

Morgaine le Fée ha detto...

"eravamo in spiaggia a Caorle, o in giro a mangiare pizze, pesce alla griglia, fritture special, e altre prelibatezze"

é un incipit un po' crudele, eh.. :D

ma vi vedremo a Stoccolma?

Kata ha detto...

Noi qui prendiamo sempre l'olio di oliva della Coop che sembra decente (meglio di Zeta). A volte però ce lo portiamo dalla Toscana. :)

Marco ha detto...

@Morgaine certo che ci si trova, avete già prenotato per la notte? Noi ci stiamo organizzando ora.

Morgaine le Fée ha detto...

No, non abbiamo ancora prenotato niente... cioé, io oggi prenoto l'aereo.
Io di solito mi occupo dei trasporti e il Vikingo del pernottamento, lui mugugnava di qualcosa in gamla stan, ma mi sa che devo strigliarlo. Voi avete giá trovato?
Sono contenta che veniate! non vedo l'ra di vedere i bimbi, e speriamo che il Mezzovikingo non faccia il Dittatore come suo solito.