mercoledì 23 febbraio 2011

Indifferenti

Ah la musica, la musica... cosa fa la musica? Cos'è la vita senza musica?
Io ho una grande passione per la musica, ho studiato più o meno professionalmente alcuni strumenti, sono un fanatico di certe sonorità calde, morbide, ma anche altre estreme, energetiche, sperimentali. Ogni momento ha il brano giusto.

Sanremo? Bah... me ne sono sempre fregato altamente. Diciamo che il genere musicale sanremese non è proprio adatto a me.

Poi siamo venuti qui e, ovviamente, ci hanno propinato la versione locale del nostro carissSSSimo concorso canoro: il Melodifestivalen. Ancora me lo ricordo il commesso del BabyLand... non finiva più di parlarne... boh... magari era anche appassionato di karaoke...

Ma una pulce nell'orecchio me l'ha messa: l'Eurovision Song Contest.

E' questo un concorso internazionale in cui partecipano tutti i vincitori dei vari concorsi nazionali. Potete immaginarvi la figuraccia... conosco a malapena Sanremo, e mi vanto di avere una discreta cultura musicale (per la musica giusta s'intende).
Nel mezzo di questa fantastica figura di m... la domanda fatale che mi sotterra:
come mai nessun artista italiano partecipa al concorso europeo da oltre 10 anni?`

"E' perchè l'italia è un paese snob, che se ne frega di tutti gli altri, guarda solo i cazzi propri, come se fosse sola su questo mondo". Credo di avergli detto più o meno così.

Ancora mi ricordo di quella volta che, di fronte ai problemi che vedevo in italia, mi dissero testuali parole:
"Sono problemi che interessano solo a te".
Ne ho parlato qui.

Eh si. come ho gia detto probabilmente, sono l'indifferenza, il menefreghismo, i veri problemi dell'italia. Se a questo aggiungi lassuefazione allo schifo e alla corruzione della politica moderna ad ogni livello, potete immaginare dove si andrà a finire.

L'indiferenza la vedi dappertutto. Guarda su facebook. Quando pubblichi qualcosa per cui bisognerebbe indignarsi, nessuno osa farsi avanti. Anzi c'è chi ti dice "ancora rompi su queste cose?".
Se invece pubblichi la cazzata del giorno, tutti che aggiungono la loro firma.
Ecco. E' questo che non va.

Fortuna che a Sanremo quest'anno c'è stato qualcuno che non si è risparmiato.
Luca e Paolo hanno tirato fuori uno scritto di Gramsci del 1917, oserei dire attualissimo.

Gramsci? Mai visto a scuola, e si che ho fatto le scuole alte, ero al secondo piano...
La costituzione? Si l'ho vista a scuola, di sfuggita, mi pare che una volta abbiano distribuito un libretto, ma nessuno ci ha mai insegnato PERCHE' è importante.
Educazione civica? Avevo il libro a scuola, ma non l'ho mai usato, mancava il prof...
Ecco perchè poi la gente è indifferente.
Una popolazione di ignoranti, imbalsamati davanti alla tv. Cosa pretendi?



Antonio Gramsci - Indifferenti

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

Un ringraziamento al mio amico Diego che mi ha dato lo spunto.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

massimo rispetto
Giuseppe

Anonimo ha detto...

Grande!
Mauro da UD

Andrea ha detto...

dove devo firmare?
p.s. Serve un batterista/cantante?

Anonimo ha detto...

fino a qualche anno fa gli studenti del nord-est non conoscevano le foibe, ti risulta?

Giulia ha detto...

@ Anonimo: rispondo io che ho fatto quasi tutta la scuola nel nord est. Io ho sempre saputo delle foibe sin dalle elementari, ne parlò la maestra. Se ne parlò anche alle medie e alle superiori.
Qualche altro "nordestino" che ha un'esperienza diversa vuole commentare?
Ma perchè poi solo il nord est?

Marco ha detto...

Io non ho mai sentito nulla delle Foibe a scuola, e si che ho fatto le scuole alte...
Mi sono dovuto interessare da solo.
Ma poi... che c'entra col post?

pina ha detto...

Ottimo spunto per riflettere e per trovare analogie con l'attuale situazione in Italia. Ma, come al solito, intenderà chi ha già orecchi...per intendere. Non tutti hanno voglia di cimentarsi in "pensieri difficili"...troppo faticoso. Comunque, mai mollare!
Per le foibe, a scuola se ne parla nel "giorno del ricordo" istituito da alcuni anni per il 10 Febbraio. C'è anche il 27 Gennaio, giorno della memoria per ricordare la Shoah.
Pina