lunedì 20 settembre 2010

A destra, cioè a sinistra… parte 3

Beh con il solito ritardo cronico (tipico di chi ha bambini piccoli) eccomi a raccontare il ritorno a Norrköping dal lontano Norrland.

Il tempo assolutamente inclemente, sapendo che ormai ci aveva rovinato tutta la vacanza, si è ritenuto evidentemente abbastanza soddisfatto, e rilassandosi, ci ha lasciato qualche momento di tregua.
E' grazie a qualcuno di questi momenti che siamo riusciti a fermarci e sgranchirci un po' le gambe, ad esempio subito prima del grande ponte sospeso della Hoga Kusten.



Come tante altre cose in Svezia sembra tanto un'americanata… Ci godiamo un po' il panorama. Rocket allacciato con sicurezza al suo seggiolino Mk10F, sorveglia le mosse del nemico (cioè dorme).
Ci ributtiamo in macchina per fare un'altro po' di strada.

Oltre alla seccatura dei souvenir inesistenti, un'altra cosa che mi perplime è l'assoluta monotonia del paesaggio… Cioè dico… abbiamo fatto 1000 km verso nord: tutto uguale! Sempre lo stesso tipo di colline, sempre alberi di qua e di là... Le cittå sono tutte uguali…

Si è vero io in quanto italiano sono abituato troppo bene. Si, sono viziato, e allora? In italia fai 100 km e tutto cambia, poi continui ne fai altri 100 e cambia tutto di nuovo. L'Emilia per esempio, con le bandiere della Ferrari sulle case la domenica, le Marche per esempio, sono gialle, l'Umbria boscosissima e tutta colitvata e' verde, la Toscana è sul verde-rossiccio e la forma dei rilievi è diverso.
Qui ti fai veramente due palle. Più che altro ti sembra di non avanzare nel tuo viaggio, il tempo passa ma sei virtualmente sempre nello stesso posto.
Vabbe' il posto perfetto non esiste, e se esiste prima o poi qualche Super Potenza ci verrà a fare i test per le sue nuove testate atomiche.

Ridendo e scherzando, il secondo giorno di viaggio raggiungiamo Gävle, circa 300 km da casa. La città fa grossomodo cagare… nulla di particolare, ma grazie alla nostra fedele Lonely Planet sappiamo che qui c'è il Museo delle Ferrovie svedesi. Spinti dalla fortissima voglia di vedere qualcosa di DIVERSO e soprattutto desiderosi di far divertire un po' il soldatino ribelle dopo 500 km di trasferimento, azioniamo gli scambi, e mettiamo la Viking sul binario giusto per raggiungere questa strana destinazione.

Devo essere sincero, tra tutte le mie passioni (e sono tante) manca il modellismo ferroviario. Cioè avevo un trenino elettrico da bambino (Lima, made in Italy di un tempo che non esiste più), ma adesso che sono grande il treno è solo una scocciatura.
Lo usi per andare in trasferta di lavoro, perchè già in due non conviene rispetto alla macchina. Poi è sempre in ritardo indipendentemente dalla tratta. Oppure c'è sciopero. Oppure per andare da un posto ad un altro (non propriamente centri rurali come Padova-Udine) ci metti 3 ore perchè ci sono solo dei regionali del cazzo che si fermano ad ogni pisciata di cane (evidentemente lo spostamento su rotaia in italia non è considerato di importanza strategica).

Entrando in questo fantastico museo comunque ci metto poco a tirare fuori il bambino che c'è in me. Diciamolo, in ogni uomo c'è. Ogni uomo è bambino fino a 90 anni, donne sceglietelo giovane…
"Sei un papà adesso non puoi lasciarti andare…".
L'architettura dell'edificio è quella di una vecchia stazione degli anni '30. È graziosa. Ti da veramente l'idea di cambiare epoca. Il museo è anche molto ben fornito di materiale rotabile di incredibile varietà, parecchi pezzi hanno più di un secolo ragazzi, che impressione!
Come in ogni struttura svedese che si rispetti (bar, biblioteca, negozio, chiesa ecc) c'è la zona bimbi, dove puoi mollare il tuo diavoletto e lui gioca e se la spassa mentre i genitori si occupano di cose serie. Questo reparto, naturalmente, qui è a tema… ferroviario… modellini di treno di ogni tipo, forma, dimensione, colore... Ovviamente ho dovuto spiega al piccolo Rocket come funzionano tutte quelle cose (sono stato COSTRETTO), dopodichè lui si è stabilizzato con i trenini di legno, e io sono rimasto da solo a trafficare con i comandi dei trenini elettrici sul plastico… Un vero capotreno!!!

Ehm… Proseguiamo con la visita…
La stazione-Museo è situata all'interno di un grande parco (ovviamente, sei in Svezia, ci sono parchi ad ogni angolo).
Ho accarezzato una locomotiva con affetto, con rispetto, facendole i complimenti per la splendida forma. Dovevo farlo, è stata costruita 150 anni fa nelle fabbriche di Motala, vicino casa nostra…



E non rompete dai… sono animista.

Il parco è adiacente alla ferrovia, e ogni 20-30 minuti circa passa un treno. Devono averci qualche cartello di segnalazione per i ferrovieri, che gli ricorda di suonare le trombe per far divertire i bambini che giocano nel bel giardino e che si godono lo spettacolo con occhi sfavillanti.

Un'altra bella sorpresa è stato vedere una ferrovia formato ridotto, lì nel parco. No non un modellino, un binario largo 30 cm, che andava in giro, attraversava ponti sul canale, passaggi a livello (pedonali) con tanto di semafori… lo segui con gli occhi… il binario si fionda in una galleria! Che storie, E' sostanzialmente una giostra per i bambini. Cercando in giro troviamo la stazione e… TADAAA!!! Un bel pezzo di mora, vestita da capotreno (frenate le vostre fantasie erotiche, ci sono i bambini) guida in giro per il parco un bellissimo trenino elettrico gigante con il suo carico di cuccioli! 10 corone a botta… ehm a bimbo.
Sommo sbavamento… Somma invidia!! QUESTO è il lavoro ideale! Giulia è andata con Rocket, io avrei voluto tanto, ma avevo una dignità da mantenere (di fronte alla mora) e quindi ho fatto il papà serio…



Girovagando ancora un po' per il parco, notiamo qualcosa di strano. Ci sono 2 vagoni passeggeri "vecchi". Non sono d'epoca, sono semplicemente vecchi, tipo degli anni 70, roba che non c'entra niente con il museo. E' proprio per questo che ci hanno incuriosito, e siamo andati a vederli da vicino.
Dotati di scaletta per poterli visitare dentro… figurati, cosa vuoi andare a vedere un vagone passeggeri degli anni 70, cosa te ne frega...
Beh, ci siamo rimasti di merda.
Praticamente un museo nel museo. L'interno dei vagoni completamente ristrutturati per fare posto ad una mostra fotografica. Tema della mostra "I parchi attorno alle stazioni ferroviarie".
Si perchè dovete sapere che nei tempi in cui i voli di linea non esistevano le stazioni ferroviarie erano i posti più importanti delle città, e quindi per dare loro bellezza e valore le Ferrovie Svedesi costruivano dei grandi parchi attorno a queste strutture.
C'era una parte dell'organigramma manageriale dell'azienda che si occupava solo di questo, c'erano dei vivai di proprietà, dedicati esclusivamente alla coltivazione di piante per l'abbellimento di questi parchi.
Siamo scesi dal quei vagoni mezzi folgorati.
Ma figurati se le Ferrovie dello Stato... o Trenitalia… Ti tolgono le panchine per evitare che i barboni ci dormano, pensa se ti mettono un albero…

Beh abbiamo visto anche questo. Altri 30 e rotte miglia e siamo arrivari a casa, stanchi ma felici di aver conosciuto un po' di più questo paese.

4 commenti:

gattosolitario ha detto...

ci sono stato a Gävle, posto oggettivamente senza nulla, come buona parte delle cittadine di media grandezza svedesi. Il museo non lo conoscevo, ci devo andare, ovviamente anche io adoro i treni da bravo bambino quale sono :D

Morgaine le Fée ha detto...

Dobbiamo assolutamente portarci il Mezzovikingo, visto che a Lycksele voleva solo il trenino, e a casa adesso fa una quantitá di "treni" con le costruzioni.

(perché l'Ultima Thule non ha musei decenti??)

Giulia ha detto...

@ Gatto: sì, direi che siamo stati fortunati a trovare lavoro a Norrköping come primo posto. Ci siamo resi conto che Norrköping è veramente più bellina della media svedese, grazie al fiume e al vecchio centro industriale. Ma anche i parchi sono meglio disegnati e meglio tenuti qui.
@ Morgaine: dovete proprio portarci il piccolo, il museo è imperdibile per grandi e piccini, all'esterno oltre al trenino c'è un parco giochi a tema e dentro ci sono locomotive di tutte le epoche e una storia illustrata delle ferrovie svedesi oltre ad una enorme raccolta di modellismo.
Comunque anche Gammlia non è niente male, Riccardo ci si è divertito un sacco!

Morgaine le Fée ha detto...

Sulla questione souvenir: mi sa che l'unica é andare in qualche negozio di "hemslöjd", dove effettivamente si trova qualcosa dell'artigianato tipico locale. Magari vedo di compensare la delusione della vostra visita Ultimothuliana portandovi qualcosa in occasione della Blogfesten :)