sabato 7 novembre 2009

Il viaggio verso Nord, parte 2 e arrivo a Norrköping

Fino a Rostock è andato tutto bene, ma la parte dura arriva adesso. Infatti sul Baltico il vento, che ci accompagna da dopo passate le Alpi, decide di scaternarsi (più tardi scoprirò in bacheca un bollettino meteorologico con "allerta vento forte" ). Nonstante la stazza - ha imbarcato almeno una trentina di TIR oltre alle auto - la nave della TT lines rolla e beccheggia non poco, per la gioia del mio stomaco. Tra l'altro ingenuamente, prima di partire, per stare in linea con l'ambiente mi sono pure sbafata un piatto di aringhe!
E’ proprio l'inizio del rollio che mi sveglia dal meritato pisolino a metà del viaggio. Guardando fuori dall’oblò vedo le creste bianche delle onde su un mare nero nero, che fuggono lontano mentre la nave corre a gran velocità in mezzo all’ululato del vento – e improvvisamente qualcosa dentro di me, qualcosa nel profondo della pancia realizza che sto lasciando casa, per davvero, e che nel ventre della nave ci sono tutte le nostre cose accuratamente imballate come un uovo in attesa di schiudersi altrove.
Eppure arrivati a Trelleborg, i primi cartelli in lingua svedese che riesco a capire, stranamente, quasi per intero, sembra che mi diano il benvenuto... che sensazione strana: conosco male sia il tedesco che lo svedese, eppure dopo due giorni di tedesco mi sembra di essere tornata a casa. Vabbè sono un po' scema, ma lo prendo come un buon auspicio.
Dopo innumerevoli giri per trovare un parcheggio coperto adatti alla nostra macchina, finalmente arriviamo in albergo a Malmö e crolliamo a letto. Se intendete fare un viaggio simile con un bagagliaio sul tetto dell'auto... ripensateci! Ogni volta che ho dovuto parcheggiare, ovviamente all'interno visto che la macchina è carica delle nostre cose, ho rischiato di cozzare contro qualche trave o nel migliore dei casi di tirare giù qualche lampada o cartello!
Lunedì, ultima tappa, con meta IKEA di Linköping dove ci aspetta, all'uscita dal suo corso di svedese, Gabriele. E dopo mesi che aspettiamo e facciamo progetti, è una gioia riabbracciare lui e Silvia e finalmente trovarsi tutti a cena, quella sera, a raccontarci le nostre avventure.
La giornata seguente è una di quelle veramente frenetiche in cui non ti basterebbero 36 ore per fare tutto: prima tappa richiesta del personnummer (il codice fiscale senza cui non si può fare praticamente niente, nemmeno avere internet a casa mannaggia...), poi tentativo di acquisto del seggiolino auto per Richi. Qui ci scontriamo con una difficoltà imprevista e cioè che i seggiolini in uso in Scandinavia sono diversi da quelli del Continente, più grandi e più costosi (anche se probabilmente di migliore qualità della fascia di prezzo media disponibile in Italia). Tentenniamo e il commesso, con il quale abbiamo comunicato per metà in svedese e per metà in inglese, ci presta gentilmente un seggiolino che sarebbe stato destinato al noleggio a pagamento, senza cauzione e senza nemmeno conoscerci, si è solo fatto mostrare un documento... incredibile! Così possiamo portare Richi dall'aeroporto fino qui e poi scegliere con calma.
Segue nuovo giro all'IKEA dove la premiata ditta trasporti Gabriele & Marco riesce nell'impresa di caricare un intero arredamento sul furgone a nolo, trasportarlo a Norrköping, scaricarlo al terzo piano e restituire il furgone nel giro di un'ora e 40 minuti, un nuovo record! Onore al pilota, in questo caso Gabriele (per me l'Arcadia è già abbastanza grande per cui ho volentieri ceduto i comandi) e alle forti braccia dei nostri uomini che hanno fatto la gran parte del lavoro (infatti Silvia e io ci siamo dedicate alle pulizie).
Mercoledì l'obiettivo è rendere abitabile la casa entro sera perchè giovedì mattina abbiano l'aereo alle 6.50 (i giorni scorsi abbiamo dormito da Silvia e Gabriele). Per fortuna la premiata ditta Marco & Gabriele fornisce due abili montatori con una brugola per dito e ora di sera manca da montare solo una sedia. Intanto io mi dedico all'organizzazione della casa, all'esplorazione dei supermercati svedesi e faccio conoscenza con un gommista figo e con un gommista infernale (alla fine eviteremo sia l'uno che l'altro ci compreremo le gomme invernali su internet).
Giovedì infine partiamo alle 4.30 del mattino. Con mio grande disappunto, le previsioni del tempo fatte da Gabriele si sono rivelate corrette e la strada per l'aeroporto la percorriamo quasi tutta sotto la nevicata, ma per fortuna siamo partiti con largo anticipo.
E' ora di tornare in Italia a prendere Richi per mostrargli la casetta nuova!

1 commento:

TopGun ha detto...

"Tentenniamo e il commesso, con il quale abbiamo comunicato per metà in svedese e per metà in inglese, ci presta gentilmente un seggiolino che sarebbe stato destinato al noleggio a pagamento, senza cauzione e senza nemmeno conoscerci, si è solo fatto mostrare un documento... incredibile! Così possiamo portare Richi dall'aeroporto fino qui e poi scegliere con calma."

quando sento questi aneddoti, ci resto sempre un pò di sasso.
noi ce o siamo scordato che cosa sia la fiducia...troppo guardinghi e pronti al peggio.

è una cosa che riscontro ogni volta che vado fuori dall'Italia, non sono abituato più ad un gesto disinteressato di chi non ti conosce.