giovedì 11 agosto 2011

Invasioni da Sud (prima parte)

Dopo saccheggi e (mini)pestaggi, il popolo del Nord ha abbandonato le lande Ostrogote per fare ritorno a casa.

Alla nostra famiglia apprendista vikinga è rimasto giusto il tempo di sistemare un po' il campo base, tirare su le tende rovesciate, raccogliere macchinine e pezzi di lego seminati ovunque, passare un po' di aspirapolvere, lavatrici...

Ed ecco che arrivano 'sti terroni i nostri amici di Padova, Francy, Davide e il loro mini cantastorie Giovanni (3 giorni meno di Rocket, le mamme si sono scambiate il letto in reparto maternità, hanno lavorato insieme per anni e queindi i due rompicog... pargoletti adorati sono cuginetti adottivi.

Io e Davide non abbiamo nulla in comune, facciamo lavori completamente diversi, amiamo auto diverse, la pensiamo diversamente sulle auto, sulle donne (bionde, more, rosse...) e sul caffè (come si avvita la moka...). Ci siamo conosciuti perchè eravamo gli unici NON medici alle feste dei medici (c'era anche Albertone che prima o poi dovrà venire a trovarci con la famiglia eh...).

La domanda sorge spontanea: "Come fai tu, proprietario di una coupè gialla, a socializzare con uno che guida una station wagon GRIGIA ad una festa di medici?"
No dico, ma voi avete una vaga idea di quanto sono noiose le feste dei medici? Hai presente di cosa parlano? Impossibile stargli dietro... quindi...

A parte le battute, Davide è la mia fotocopia, come tanti altri miei amici, ci si capisce al volo. Ogni parola ha un doppio senso, ogni frase è un "assist" per la battuta seguente. TROPPO FORTE!

Francy, donna minuta, angelica, malizia e cattiveria zero, accetta di buon grado qualunque malagrazia possa capitarle tra capo e collo con britannica flemma, ma ha sempre pronta la soluzione come un vero samurai: concentrato ma rilassato.

Non è proprio la fotocopia di Giulia (sempre un po' incasinata e impanicata) ma entrambe hanno quel grande senso di responsabilità che fa loro amare il proprio lavoro, e poi riescono entrambe a fare 500 cose dandoti l'impressione che ne stiano facendo solo mezza.

Giovanni è una radiolina portatile che non si spegne mai. Parla in continuazione, se ha finito di raccontare una storia, si inventa un'altro pezzo da aggiungerci dietro.
Sembra temere che smettendo di parlare possa morire soffocato (boh, magari non passa più aria).
Acerrimo nemico di Rocket, si sono guardati generalmente in cagnesco per ore (siamo pieni di bellissime foto con doppio broncio). Ci sono state poche occasioni in cui sono riusciti a collaborare tipo scendendo una scala mano nella mano, ma cose da circa 10 secondi l'una.

Questi malcapitati ospiti erano venuti qui per una vacanza RILASSANTE, RIPOSANTE, MASSAGGIANTE, stressati dalla vita italiana. A noi non ci pareva vero di poterli torturare e quindi gli abbiamo fatto fare 10.000 km a piedi.

La parte clou del loro soggiorno in Svezia è stata ovviamente una gitarella di 2 giorni a Stoccolma. "Robetta..." direte voi.

Tsè! Provatevi a girare Stoccolma, con 2 pesti di 3 anni, circa 15 kg l'uno, che fanno a gara per chi cammina di meno, con procedura di spannolinamento in corso (e relativi incindenti), con bagagli sufficienti per il trasporto dei loro pezzi vestiti di ricambio. Ah si, con aggiunta di carrozzina di Martina... povera, sempre l'ultima ruota del carro.

E in effetti non è che abbiamo visto molto, abbiamo fatto il minimo sindacale...

Come ho accennatto i bimbi facevano a gara a chi camminava di meno con le proprie gambe. Cioè, sanno camminare e hanno energia da alimentare una portaerei atomica, sia chiaro, ma è più bello stare sulle spalle del papà! Poi magari compare magicamente una giostrina, uno scivolo, una scaletta e ci corrono sopra per un'ora...

Tra le scene degne di nota: allo Skansen, grande museo all'aperto. Ci sono degli scoiattoli curiosi che si vvicinano ai bambini. Rocket con calma (!) e sangue freddo allunga le manine e li accarezza, quasi li prende, loro si lasciano fare. Giovanni, forse per invidia, prende un pezzo di ramo e tira qualche bastonata a Rocket. Quest'ultimo gira la testa, tira un'occhiata a Giovanni come a dire:"Guarda che se voglio ti spacco in due" e in silenzio torna a girarsi dai SUOI scoiattolini morbidini e coccolosi.

Giuro che mi aspettavo la guerra, sono stato super fiero di lui, YEAH!


Chi non ci crede è una bici!

Considerando il fatto che noi genitori invidiamo sempre i figli degli altri, perchè sono più calmi, più riflessivi, più intelligenti, parlano di più e meglio, questo mi ha fatto capire che i figli sono come l'erba del vicino. Sono tutti uguali, hanno il cervello ancora svarionato, si comportano da bambini. Bisogna solo starci attenti e seguirli.

Le esilaranti avventure dei nostri eroi continuano nella prossima puntata.

3 commenti:

Anna ha detto...

siiiiiiiiii, veniamo veniamo anche noi, portate pazienza, albertone non lo sa ancora ma anche lui dà il consenso (= bacio a tutti, vorrei essere lì con voi

Fiammetta ha detto...

Ma mi è caduto un mito! Io pensavo che le feste dei medici fossero divertentissime. Mi immaginavo che portavano tutti delle droghe prelevate dall'ospedale e poi una volta che erano tutti fuori cominciavano con gli aneddoti: "Ti ricordi quando ho fatto cadere le forbici nella pancia del paziente, sono affondate nel sangue, non si ritrovavano più e abbiamo scommesso a chi le trovava prima facendo ondeggiare una grande calamita sulla ferita aperta...Il palio c'era la morfina delle anestesie di tutta la settimana..." Si scherza vero, grande rispetto per i medici. Però davvero credevo che le loro feste fossero interessanti.

Giulia ha detto...

@ Anna: lo sapete che il bed and breakfast è sempre aperto!
@ Fiammetta: ma infatti i chirurghi sono dei simpaticoni, siamo noi internisti ad essere dei noiosissimi maniaci.