Rieccomi dopo un mese di pausa forzata, appena in tempo per fare gli auguri a tutti voi vicini e lontani e sperando che non vi siate stancati di venire a guardare da queste parti ogni tanto.
Come si può immaginare è stato un mese molto intenso. Ho dovuto abituarmi ad un modo nuovo di lavorare oltre che a una nuova lingua (purtroppo non posso ancora dire che il processo sia terminato, anzi temo di non essere ancora a metà strada). Richi, il piccolo guerriero, si è inserito con successo all'asilo svedese. E Marco ha affrontato ghiaccio e bufera di neve per portarcelo per cui inizia a sentirsi a buona ragione un Vichingo doc (come ricorderete dal post precedente l'asilo è un po' lontano da casa nostra per cui, con -13 gradi o meno, vento neve e marciapiedi ghiacciati e il nostro passeggino Chicco che è adatto al clima quanto una Lambretta al Polo, l'impresa è degna per lo meno di un canto epico).
Chi meno si scompone di fronte al clima nordico è proprio lui, il piccolo guerriero, che si addormenta come niente sotto la nevicata. E' pure capitato che, arrivati all'asilo, visto che il frugoletto dormiva ancora, le maestre abbiano detto all'incredulo papà: "be' non fa niente, non svegliarlo, lascialo pure lì FUORI sul passeggino" o_O!! Alla sera, quando vado a prenderlo, non faccio in tempo a mettergli le scarpe che già vuole uscire per giocare con la neve e quando usciamo, se nevica, resta fermo con il naso all'insù per sentire i fiocchi che gli si posano sul viso.
Abbiamo anche fatto una "capatina" a Padova per le feste di Natale, per la gioia dei nonni e con grande divertimento di Richi che ormai inizia a sentirsi a casa sua sugli aerei della Ryanair. Così, dovendo passare in segreteria universitaria per ritirare dei certificati per Gabriele, ho avuto l'occasione di passare lungo il Piovego nei luoghi dei miei primi passi da studente... senza alcuna nostalgia intendiamoci, piuttosto con la sensazione del tempo che passa e porta, per fortuna, sempre nouve avventure. Anche il centro città sotto Natale era bello, con i nehozi illuminati e una scelta di merci e prodotti molto maggiore diquelo che si trova quassù. Eppure non mi manca.
Della nostra nuova città, Norrköping, ci sono molte cose che mi piacciono e conto di parlarne meglio in un post successivo - metterò anche le foto, promesso - ma la migliore è il fatto che, come raccontavo a proposito delle mie passeggiate mattutine per andare al lavoro, stare vicino alla natura è molto facile. In questo mese abbiamo fatto a tempo a passeggiare un po' per il quartiere: appena davanti casa nostra c'è un parco con alti alberi popolati da corvi e gazze, a dieci minuti di strada a piedi inizia un sentiero meraviglioso che si snoda lungo il fiume Motala nel cuore della città, ma grazie all'ampia fascia di rispetto degli argini ed ai molti alberi sembra di essere in campagna o in un grande parco (proprio oggi abbiamo l'abiamo percorso con Silvia, Gabriele e altri amici per cui immagino che ne uscirà presto il resoconto sul loro blog). Infine, appena usciti in auto dalla città, ci si trova in mezzo a fitti boschi intervallati da pochi campi e casette di legno tradizionali. In questa stagione buia, con i boschi silenziosi coperti di neve, quando ci si imbatte in una casetta rossa dalle finetre illuminate sembra di stare in una favola.
Mi hanno anche raccontato che, come altrove si va al lavoro in auto o con il motorino, qui d'inverno se c'è abbastanza neve è comune andarci con gli sci, e infatti la sera si possono vedere alcuni medici dell'ospedale indossare gli appositi pantaloni protettivi, la lampada da fissare sul capo e gli sci da fondo e avventurarsi attraverso il bosco che circonda l'ospedale. Un modo come un altro di mantenersi in forma no?
Allora sul lavoro sarà anche dura, all'inizio, e a volte tra lingua, routine diverse e confronti tra i miei cinque anni di specialità con il sistema formativo di qui (indovinate a vantaggio di quale parte, anche di questo conto di parlare a breve) mi sento proprio scoraggiata. Ma quando penso a quanto bello è qui e a Richi che cresce in mezzo ai prati e agli alberi, con l'aria pulita e con una mamma che rincasa alle 5 anzichè alle 8 di sera come è comune in Italia... be' mi dico che ne vale la pena.
2 commenti:
Tanti auguri per un anno pieno di soddisfazioni e in bocca al lupo per le vostre entusiasmanti sfide!!
Ciao Ragazzi,
mi chiamo Patrizia e sono giunta da voi tramite il blog di Silvia e Gabriele. Anche voi avete avuto coraggio da vendere!!!!! non guardate mai indietro ma sempre avanti!!!! non scoraggiatevi... studiate bene la lingua.... e poi...caspita avrete un figliolo poliglotta che potrà girare il mondo senza difficoltà!!!!
Tanti auguri di Buone Feste e che l'anno nuovo vi porti tutto quello che più desiderate!!!!
Tornerò spesso a trovarvi e vi linko nei preferiti!!!
Un abbraccio
pat
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