Sveglia presto, stamattina. Riccardo ha deciso che vuole alzarsi e dopo un tentativo di convincerlo a restare a letto non c'è più niente da fare. In piedi, tirare su dal lettino la scimmietta urlatrice, poi in cucina dove appena dico "bibe?" mi guarda con un sorriso luminoso che significa "l'hai finalmente capito che ho fame, ci voleva tanto?". Lo metto sul seggiolone mentre si scalda il latte, gli passo il paccheto dei biscotti e lui assume un'aria concentrata mentre traffica con la confezione: dopo circa un minuto riesce a tirarne fuori uno e l'espressione di grande soddisfazione che gli si dipinge sul volto mentre lo addenta è impagabile.
E così inizia la giornata, che sarà occupata dai preparativi: mancano giusto tre settimane alla partenza e io mi sento ancora in alto mare. Confido nel talento organizzativo di Marco, che ha già pensato a verificare la capacità di carico dell'auto (un lettino smontato, 14 scatoloni e due borsoni) e acquistato il box portabagagli da tetto (dove troverà posto l'intero nostro guardaroba). Inoltre ha pianificato il percorso, prenotato il traghetto e i voli aerei con cui torneremo a prendere Riccardo.
Sì perchè il piano è di lasciare qui Richi con i nonni metre portiamo in Svezia la nostra roba con un viaggio in macchina di quattro giorni attraverso l'Europa e poi tornare a prenderlo in aereo appena l'appartamento sarà abitabile. Oddio come farò a lasciarlo per ben sei giorni??
1 commento:
Vi faccio i miei migliori auguri per la vostra nuova vita nella bellissima Svezia.
Un saluto da un cittadino del mondo, confinato nella triste ed ultimamente invivibile pianura padana,
che un giorno come state facendo voi, se ne andrà dall'italia*.
* scritto volutamente con la i minuscola.
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